Il gestore del Tikehau Subfin Fund, prodotto con Marchio FundsPeople, presenta gli aspetti che rendono particolarmente interessante il debito finanziario subordinato europeo nell’attuale contesto di mercato.
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Un quadro benevolo per il debito finanziario subordinato europeo per il 2021. Gli istituti di credito stanno giocando un ruolo centrale nella ripresa dal Covid, essendo il principale canale per convogliare gli stimoli fiscali ed economici. Inoltre, dalla crisi del debito sovrano di 10 anni fa, molta strada è stata fatta nel risanamento dei bilanci. E a tutto ciò si aggiunge un fattore di non poco conto: in un contesto di rendimenti a zero sull’obbligazionario, questa tipologia di strumenti offre un’alternativa interessante. Uno scenario che rende particolarmente fiducioso Thibault Douard, portfolio manager del Tikehau Subfin Fund, prodotto con Marchio FundsPeople per il 2021 con rating Consistente (C). “Le banche hanno accumulato capitale negli ultimi anni, i livelli di solvibilità stanno raggiungendo i massimi storici e le metriche di Asset Quality sono state in continuo miglioramento”, afferma. Inoltre per il gestore in un mondo in cui la maggior parte dei rendimenti del debito Investment Grade verte in territorio negativo, questi strumenti offrono delle opportunità di rischio/rendimento interessanti. "Gli spread dei CoCo bond si trovano infatti ancora a livelli più ampi rispetto al periodo pre-Covid ed il premio nei confronti dei bond corporate con rating analogo è tornato verso i massimi. Tutto questo nonostante nell’ultimo anno i fondamentali delle banche siano migliorati, in controtendenza rispetto all’indebitamento del settore corporate, che è incrementato”, analizza.
VIEW POSITIVA SUL SETTORE FINANZIARIO
Guardando al lungo termine, c’è però chi intravede il rischio di un possibile aumento degli NPL nei bilanci, in particolare quando gli stimoli fiscali dei Governi verranno rimossi. L’esperto di Tikehau IM è però ottimista anche su questo fronte, per il modo in cui la maggior parte degli istituti bancari ha finora gestito il rischio di credito. “La cauta valutazione del portafoglio prestiti e gli elevati livelli di accantonamento sono stati gli elementi caratterizzanti il primo semestre del 2020. Crediamo dunque che questa solida base lasci alle banche una significativa flessibilità per assorbire eventuali deterioramenti futuri della qualità del credito”, afferma. Inoltre un ulteriore beneficio al settore bancario secondo Douard potrebbe provenire da nuove operazioni di M&A: “Stiamo assistendo ad una ripresa delle attività di M&A, soprattutto per quanto riguarda il consolidamento domestico, grazie anche ad un quadro normativo più accomodante. A nostro avviso, è interessante sottolineare come si tratti di operazioni guidate da logiche di riduzione dei costi ed efficienza, che portano ad avere banche più solide e diversificate, migliorando ancora una volta la posizione dei detentori di obbligazioni”, spiega.
I TITOLI SU CUI PUNTARE
A partire da questo contesto benigno per l’asset class, il gestore individua delle opportunità nelle obbligazioni AT1 e negli strumenti legacy: “Le AT1 sono ancora il nostro strumento preferito nella struttura del capitale dati gli spread interessanti, il potenziale di compressione rispetto al credito corporate e la limitata offerta prevista che dovrebbe creare un supporto tecnico. Come affermato in precedenza, ci aspettiamo una qualche forma di compressione degli spread rispetto al credito corporate, ma anche rispetto al resto della struttura del capitale, come ad esempio i Tier2”, dichiara. “Anche gli strumenti legacy di debito subordinato rappresentano un’ottima opportunità, considerato soprattutto che i regolatori hanno chiesto alle banche la sostituzione della maggior parte di questi titoli nei prossimi trimestri; elemento questo che permette di generare rendimenti interessanti, con richiami dei titoli che non sono influenzati dal contesto economico o dai trend mercato, ma da elementi normativi”, aggiunge.
CAMBIAMENTI IN PORTAFOGLIO
Dall’inizio dell’anno il gestore ha effettuato delle modifiche al portafoglio del Tikehau Subfin Fund, con una riduzione significativa delle esposizioni a bond denominati in dollari con una scadenza più a lungo termine. “Questo come conseguenza dell’incremento della volatilità dei tassi negli Stati Uniti e poiché abbiamo ritenuto che gli spread più bassi in quel segmento avrebbero potuto ostacolare la capacità di assorbire i movimenti dei tassi”, afferma. E alla luce del rally dei mercati registrato negli ultimi 6 mesi ha attuto delle prese di profitto su alcune obbligazioni con un beta più elevato: “Le valutazioni dei mercati azionari hanno infatti raggiunto i massimi storici e crediamo che una qualche forma di calo/decompressione del mercato possa avvenire nel breve termine. Ecco perché preferiamo obbligazioni e titoli legacy con una scadenza più breve, che offrono un buon rendimento e una volatilità inferiore, fattori che ci consentono di ottenere la massima flessibilità per cogliere eventuali opportunità che si dovessero presentare in futuro”, conclude.