Draghi ‘bacchetta’ la Germania ed esclude l’helicopter money anche se lascia la porta aperta all'applicazione in futuro di tassi negativi nell'eurozona.
"Come da attese tutto invariato sul fronte di manovre concrete da parte della Banca Centrale Europea e sarebbe stato francamente difficile aspettarsi un esito diverso alla luce del massiccio interventismo annunciato da Francoforte poco più di un mese fa", commenta Davide Marone, senior analyst Fxcm. In quell’occasione, Draghi&Co avevano tagliato l’intero corridoio dei tassi, espanso il QE da 60 a 80 miliardi di euro su base mensile ed annunciato 4 LTRO alle banche. Pertanto alla vigilia erano le parole del governatore e la sua interpretazione degli accadimenti ad essere sotto la luce dei riflettori, più che eventuali ed improbabili annunci. E in tal senso "qualche concetto forte il banchiere centrale lo ha certamente espresso su tre punti chiave: il primo, rivendicando come di fatto l’unico attivo ed efficace policy maker dell’Eurozona sia stata la BCE, con chiari rimandi (in accezione di accuse) ai Governi. Il secondo, del medesimo taglio, in risposta ai recenti dissensi sollevatisi in Germania (in particolare dal Ministro dell’Economia Schaeuble) riaffermando che la BCE rispetta i trattati e che agisce nell’interesse di tutta l’area economica e non solo della Germania. Il terzo, escludendo categoricamente l’ipotesi ventilata da qualche settimana sul cosiddetto helicopter money".
Per Marco Vailati, responsabile Ricerca e Investimenti di Cassa Lombarda "sebbene nel complesso quello di ieri sia stato un meeting ordinario che non dovrebbe incidere particolarmente sui trend dei mercati", vale la pena sottolineare alcuni aspetti relativi in particolare ai dettagli tecnici sugli acquisti di corporate che dovranno avere i seguenti requisiti:
- Che siano accettabili come collaterali nelle operazioni con l'Eurosystem.
- Che siano denominati in euro.
- Che abbiano almeno un rating di BBB- o equivalente
- Che abbiano una scadenza minima residua di 6 mesi e massima di 30 anni.
- Gli acquisti saranno fatti da sei banche centrali, tra cui quella italiana, sotto il coordinamento della BCE.
- Le emissioni delle società investment grade non possono essere di istituti creditizi (o controllate da banche) comprese le assicurazioni (ma non gli Asset manager come Atlante)
- Il limite di acquisto sarà il 70% di ogni emissione. Gli acquisti seguiranno un benchmark definito in funzione della capitalizzazione di mercato dei titoli acquistabili. L'ammontare degli acquisti non è predefinito e le operazioni fatte saranno comunicate con cadenza settimanale.