Marconi (CheBanca!): "La nostra rete ha superato i 310 professionisti"

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Duccio Marconi

È passato un anno e mezzo dal lancio della rete dei Consulenti Finanziari CheBanca!.

In 18 mesi sono stati raggiunti traguardi importanti che hanno permesso all’istituto di figurare tra le prime 15 reti di consulenza italiane. “Il 2018 è stato un anno memorabile, molto impegnativo ma ricco di soddisfazioni. A un anno e mezzo dal lancio avvenuto nell’agosto 2017, la nostra rete può già vantare 310 consulenti finanziari e oltre 2,5 miliardi di euro di raccolta.

A gennaio abbiamo aderito ad Assoreti. Le sfide sono molte, tra cui consolidare il nostro brand e rafforzare il nostro presidio con consulenti e punti vendita sul territorio. Puntiamo a raggiungere i 10 miliardi di raccolta per riuscire a sfruttare le economie di scala e ottimizzare le risorse”, afferma Duccio Marconi, direttore centrale della rete dei Consulenti Finanziari CheBanca!.

CheBanca! ha puntato sulla qualità dei processi di vendita, sviluppando un ampio catalogo prodotti e aprendo più di cinquanta punti fisici dedicati ai consulenti, complementari alle attuali 110 filiali presenti oggi sul territorio. “Siamo una delle poche realtà in Italia che ancora opera in open architecture: i nostri clienti possono accedere a una ricca gamma di fondi del panorama nazionale e internazionale distribuiti in Italia attraverso l’utilizzo della piattaforma di Allfunds Bank, oltre a prodotti di bancassurance e gestioni patrimoniali. Questo permette al cliente di poter accedere alle soluzioni d’investimento più adatte al proprio profilo di rischio e ai propri obiettivi di investimento”, spiega Marconi.

“Attenzione però. L’attività di advisory macro, scenario, produzione di portafogli modello, nonché di guida nell’universo dell’architettura aperta rimane in capo al Comitato Investimenti interno, una squadra specializzata sui mercati finanziari guidata da Mediobanca SGR”. Per quanto riguarda la scelta delle piazze da presidiare, “trovare le location non è stato affatto semplice. Abbiamo dovuto fare degli studi specifici sui singoli mercati locali per capire quali fossero i punti più strategici”.

Per la propria rete, CheBanca! ha puntato su professionisti in grado di offrire una consulenza evoluta. Ciò significa diventare un punto di riferimento dei clienti non solo nella gestione finanziaria ma anche in quella patrimoniale, nel nostro caso facendo leva sulle sinergie di gruppo (in materia di successione, passaggio intergenerazionale, lending e gestione della ricchezza immobiliare). 

Il modello di CheBanca!, nata nel 2008 con un approccio multi-canale, non dimentica certo i più giovani: grande attenzione è rivolta infatti alla Next Wealth Generation, ovvero a coloro che nell’arco di qualche anno matureranno i bisogni di servizi finanziari tipici della clientela affluent in un contesto operativo, tecnologico e regolamentare in rapida evoluzione. “Intercettare questa fascia di clientela sarà molto importante per la nostra crescita futura. Nei prossimi dieci anni ci sarà il più grande passaggio intergenerazionale di ricchezza e, come dimostrato dalla maggior parte degli studi, anche i giovani preferiscono affidarsi a un consulente di fiducia per la gestione del proprio patrimonio”.

Organizzazione della rete 

La rete dei consulenti CheBanca! sta crescendo in modo sempre più capillare. “Puntiamo nei prossimi mesi a completare il nostro presidio a livello nazionale con particolare riferimento a Triveneto, Emilia Romagna, Abruzzo, Sardegna oltre che a rafforzarci ulteriormente in Piemonte e Liguria. Abbiamo gli area manager che si occupano di una o più regioni, con i group manager che seguono le singole città”, spiega Marconi. “In futuro valuteremo l’inserimento di tre o quattro network manager, figura che al momento abbiamo già nel Sud Italia con funzione di trait d’union tra sede e rete per l’attività commerciale. Per poter poi sviluppare una rete di professionisti in grado di rispondere anche alle esigenze della clientela con patrimoni più complessi, da inizio 2019 abbiamo creato la Divisione Private Financial Advisor della quale fanno parte i Consulenti Finanziari con più di 40 milioni di euro di portafoglio”. 

La rete prosegue l’attività di reclutamento di nuovi professionisti attraverso i canali tradizionali, anche se ha ricevuto moltissime autocandidature. “Vorremmo poi inserire in Direzione anche una figura specifica a capo del reclutamento, attività che continuerà ad essere intensa anche nei prossimi mesi”, conclude Marconi.