È nato Antelao, il nuovo fondo di Advam Partners SGR

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Advam Partners SGR si propone sul mercato con una gamma di prodotti flessibili: ognuno di essi combina una strategia con un livello di rischio specifico. Antelao, il nuovo veicolo lanciato un mese fa, va a coprire uno spazio che fino ad ora era vuoto, ovvero un fondo di fondi con profilo di rischio medio. Si tratta di un fondo flessibile di diritto italiano che investe principalmente in altri OICR. Le scelte di asset allocation sono effettuate secondo un approccio che può essere definito quali-quantitativo. Da un lato la descrizione dello scenario macroeconomico derivante da un’analisi autonoma e dallo studio delle ricerche fornite dal network di fonti primarie di informazione del quale Advam Partners si avvale; dall’altro lato l’utilizzo di indicatori tecnici e quantitativi che supportano sia le scelte più dettagliate di allocation che l’attività di picking. 

"Quello che ho osservato nel corso degli ultimi anni è che le fasi di shock sono caratterizzate da una elevata convergenza dei risultati negativi di tutte le asset class" spiega Marco Binda, gestore del fondo. "Questo vuol dire che la tradizionale diversificazione per asset class non è sufficiente da sola a garantire una protezione nei momenti critici. Per ovviare a questo problema il portafoglio del fondo è costruito attraverso la combinazione di strategie differenti: in questo modo quindi la diversificazione di portafoglio non è data meramente dal numero di titoli detenuti o dalle asset class di riferimento, ma dall’unione di approcci diversi".

In termini operativi quindi il fondo integrerà strategie direzionali con altre non direzionali.
"Per le prime mi avvalgo delle indicazioni fornite da un piccolo modello quantitativo e le replico attraverso fondi o ETF di categoria, mentre per le seconde l’approccio è puramente bottom up, ovvero basato sulla conoscenza e valutazione di gestori terzi. Non è una regola fissa, ma tendenzialmente per i non direzionali prediligo fondi di piccole o medie dimensioni, perché più reattivi e veloci nel modificare le loro posizioni", aggiunge il gestore.
"È importante che tutti gli strumenti si combinino in modo da dare una effettiva diversificazione (non solo numerica), in questo senso risulta fondamentale l’analisi della struttura di portafoglio nel suo complesso e non solo la valutazione dei singoli componenti. Senza cadere in banalità, il portafoglio deve essere considerato come una sorta di puzzle, dove le tessere sono diverse tra loro e si completano, senza avere doppioni inutili", conclude Binda.