L'analisi di Johan Van Geeteruyen, CIO Fundamental Equity di DPAM e Humberto Nardiello, co-manager of Equities World Sustainable W Cap con un focus su un fondo con Rating FundsPeople 2024.
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Opportunità è sempre il rovescio della medaglia del rischio. E questo potrebbe rivelarsi anche durante il secondo mandato di Trump. "Gli investitori possono guardare ai ciclici e ad alcune società tecnologiche come potenziali beneficiari, mentre i dazi e le tensioni geopolitiche rappresentano un rischio per specifici settori. Le politiche di Trump potrebbero favorire un ambiente favorevole per l'azionario statunitense, soprattutto se la deregolamentazione, la produzione interna e le politiche fiscali creeranno incentivi alla crescita", sottolinea Johan Van Geeteruyen, CIO Fundamental Equity di DPAM. Tuttavia, secondo l'esperto, i rischi principali potrebbero creare periodi di volatilità, con un impatto sui mercati nazionali e globali.
"Con la vittoria repubblicana negli Stati Uniti, i principali rischi e incertezze riguardano le normative sulle Big Tech. Ulteriori restrizioni a queste società potrebbero avere un impatto sui prezzi delle azioni, soprattutto per le società che sono fortemente connesse alla pubblicità e ai social media. Sebbene il rapporto di Trump con i leader del settore tecnologico sia complesso, potrebbe prolungarsi il controllo sulla privacy dei dati, sulla concorrenza di mercato e sulle partnership internazionali", prosegue.
Un altro tema da monitorare sarà la rivalità tra Stati Uniti e Cina, destinata a intensificarsi con l'amministrazione Trump. È notizia di qualche giorno fa che Trump ha minacciato una ulteriore tariffa del 10% su tutti i suoi prodotti esportati in Usa da Pechino finché non metterà fine al traffico di droga negli Stati Uniti, in particolare di Fentanyl. "L'aumento dei dazi e delle restrizioni commerciali potrebbe avere effetti negativi su alcuni settori, in particolare quelli che dipendono dalle importazioni dalla Cina, come l'elettronica di consumo e il tessile", spiega Van Geeteruyen. Le politiche di Trump potrebbero avere un impatto anche sulle società europee con una significativa esposizione agli Stati Uniti, soprattutto nel settore automobilistico.
"Le case automobilistiche tedesche ed europee, a esempio, potrebbero subire nuove tasse sulle esportazioni negli USA, avvantaggiando i concorrenti americani come Ford e GM. La spesa per la difesa dovrebbe rimanere sostenuta sotto l'amministrazione Trump, soprattutto a fronte delle incertezze geopolitiche in corso", commenta il professionista di DPAM. Insomma, le aziende statunitensi del settore potrebbero beneficiare dell'aumento della spesa, mentre le controparti europee potrebbero subire pressioni competitive sul mercato statunitense.
Temi a crescita secolare
In questo contesto appena descritto ci si chiede quale sarà il futuro dell'azionario sostenibile. Ne è un esempio DPAM B Equities World Sustainable, una strategia a gestione attiva classificata articolo 8 plus ai sensi dell'SFDR. Seguendo una strategia di diversificazione globale, si tratta di un portafoglio ad alta convinzione, con un processo d'investimento disciplinato volto a selezionare società di alta qualità, caratterizzate da forti profili ESG e da valutazioni ragionevoli. "L'approccio alla sostenibilità si basa su una combinazione di analisi ed engagement. Ci concentriamo sulle società con un forte legame con trend di crescita secolari", dice Humberto Nardiello, co-manager of Equities World Sustainable W Cap, fondo con Rating FundsPeople 2024.
A detta dell'esperto, lo screening ESG si basa su ricerche interne e su dati forniti da agenzie di ricerca sulla sostenibilità come Sustainalytics. "DPAM esclude le società che non rispettano gli standard globali delle Nazioni Unite, che sono coinvolte in attività controverse (come stabilito dalla politica sulle controversie di DPAM) o che si trovano ad affrontare il massimo livello di controversie ESG. Inoltre, le società con i punteggi ESG che rientrano nel 25% dei peggiori risultatiper settore, non sono ammissibili agli investimenti", prosegue.
Il processo di selezione parte quindi dall'analisi dei temi di crescita secolare. "Le società vengono mappate all'interno di tutta la catena del valore:questo significa che solo un numero limitato di aziende che soddisfano i nostri rigorosi requisiti in termini di potenziale di crescita, redditività, solidità del modello aziendale e profilo ESG viene selezionato per un'ulteriore analisi dei fondamentali. Quest'ultima, comprende anche un'accurata valutazione ESG", commenta Nardiello. L'obiettivo della società è selezionare società con un modello aziendale solido, una forte crescita, un'elevata redditività, buoni profili ESG e valutazioni ragionevoli.
I settori che al momento interessano più all'esperto sono IT, in particolare i semiconduttori e il settore sanitario. "Abbiamo una preferenza per le azioni statunitensi. Il Nord America rappresenta il 75,7% del portafoglio rispetto al 68% del benchmark. L'Eurozona rappresenta l'11,7% del portafoglio rispetto al 7,2% del benchmark", dice.
Update del fondo
- Hanno ampliato l'esposizione sui semiconduttori. Soprattutto con una maggiore ponderazione su Nvidia, ma anche su altri titoli, come TSMC e Applied Materials. La motivazione è stata non solo il proseguimento, ma anche l'accelerazione degli investimenti delle “Big Tech” per sviluppare ulteriormente la loro infrastruttura di intelligenza artificiale.
- Hanno ridotto l'esposizione sui beni di consumo, ma soprattutto modificato l'esposizione intra-settoriale. A causa delle sfide a lungo termine dell’ormone GLP-1 e dell'affaticamento generale dei consumatori cinesi, abbiamo spostato gli investimenti da “Food & Beverage” (Nestlé) e dai più discrezionali “Household & Personal Care” (Estee Lauder, L'Oreal) a pesi maggiori su prodotti maggiormente consumati a livello quotidiano come P&G e Colgate-Palmolive.
- Hanno ristretto il portafoglio. Il cambiamento più significativo all'interno del settore è stata l'uscita dalle banche dei mercati emergenti, come HDFC e Bank Central Asia TBK, a favore di gestori alternativi statunitensi come Blackstone. Gli esperti di DPAM ritengono che, grazie alle recenti nuove partnership con le compagnie assicurative e al nuovo accesso agli investitori retail, il private equity sia in una posizione privilegiata per beneficiare al meglio della crescita secolare dei mercati privati, alla continua ricerca di rendimenti più elevati.