Per Mike Della Vedova, gestore di T. Rowe Price, i fondamentali e i tecnicismi che sostengono l’high yield europeo restano solidi ma meglio monitorare alcuni settori.Ecco cosa aspettarci per il resto dell'anno.
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Dall’1 gennaio al 29 luglio 2016 l’indice Bofa Merril Lynch Euro High Yield ha generato ritorni superiori al 5%. Cosa possiamo aspettarci dunque per il resto dell’anno? Secondo Mike Della Vedova, gestore del fondo T. Rowe Price European High Yield Bond di T. Rowe Price, sono quattro le aree di interesse da tenere sotto osservazione. In primo luogo le politiche delle Banche Centrali. "La Banca Centrale Europea (BCE) si mantiene altamente accomodante e ci aspettiamo che conservi questo atteggiamento nel prossimo futuro. Non vediamo all’orizzonte ampie espansioni delle attuali misure di stimolo, ma è possibile che la BCE estenda il proprio programma di acquisto di asset di 80 miliardi al mese oltre la scadenza stabilita a marzo 2017", dice il gestore. Nel complesso, la BCE garantisce uno scenario che va a supporto del comparto high yield europeo. Allo stesso tempo, nel Regno Unito la Bank of England sta seguendo le orme della BCE con i piani sull’acquisto di obbligazioni societarie investment grade a partire da settembre. Anche se i bond high yield denominati in sterline non saranno compresi negli acquisti, potrebbero beneficiarne indirettamente, in quanto gli investitori si muoveranno lungo la curva del credito alla ricerca di bond con rendimenti maggiori. Ciò è simile a quanto accaduto in Europa, dove i bond high yield denominati in euro sono stati favoriti indirettamente dagli acquisti della BCE di bond corporate, specialmente con rating BB.
La seconda area da moniterare sono le nuove emissioni di bond. Dopo un inizio d’anno piuttosto sottotono, le emissioni di nuovi bond hanno rimbalzato nel secondo trimestre, anche se i volumi restano ancora inferiori rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Per Della Vedova "in prospettiva, le nuove emissioni potrebbero aumentare a settembre dopo il consueto rallentamento di agosto. Alcuni eventi rischiosi chiave sono passati. Si pensi al referendum britannico sulla permanenza nell’Unione Europea. Tuttavia, persistono i timori per la Cina ed è probabile che gli imminenti eventi politici – incluso il referendum sulla riforma costituzionale in Italia e le elezioni presidenziali di novembre negli Stati Uniti – attraggano sempre più attenzione nelle prossime settimane e mesi". Questi appuntamenti possono potenzialmente impattare sulla propensione al rischio dei mercati, il che, a sua volta, potrebbe spingere gli emittenti a essere maggiormente cauti nel lanciare nuovi bond sul mercato.
Da tenere sotto controllo anche il prezzo del petrolio. I timori legati alla sovrapproduzione hanno causato un declino dei prezzi del petrolio nel mese di luglio. "Se questo trend continuasse, i bond high yield europei potrebbero potenzialmente sovraperformare quelli high yield statunitensi", spiega l'esperto. Quello energetico è uno dei maggiori sovrappesi in termini di settore nell’high yield USA, contando per il 14% del BofA Merril Lynch US High Yield Index. "Questa esposizione rende il comparto più vulnerabile ai cali dei prezzi del petrolio rispetto all’High Yield europeo, dove l’energetico costituisce il 5% del rispettivo indice".
Infine c'è la liquidità. Uno dei punti chiave di discussione quest’anno è stato quello della liquidità sul mercato secondario. Nei primi mesi del 2016, la mancanza di movimenti sul mercato primario ha ridotto la liquidità, tornata a salire nel secondo trimestre in corrispondenza di un aumento delle nuove emissioni. "A nostro avviso, i due fattori sono interconnessi e ci aspettiamo che questo trend prosegua nel 2016. In sostanza, il funzionamento del mercato primario è il fattore precursore di un miglioramento delle condizioni di liquidità sul mercato secondario".
In conclusione, i fondamentali e i tecnicismi che sostengono l’high yield europeo restano solidi. Tuttavia, come nella prima metà del 2016, la volatilità probabilmente rimarrà la tematica prevalente, per via delle incertezze legate alle conseguenze e all’impatto dell’esito del referendum britannico. Dal punto di vista del portafoglio, continuiamo a focalizzarci sulla ricerca di credito di tipo bottom-up per identificare le opportunità migliori per i nostri clienti e aiutarli a proteggersi dai rischi esterni.