"Dubitiamo seriamente che gli operatori di mercato abbiano il tempo necessario per implementare le norme tecniche entro la fine dell'anno, come previsto dal legislatore", affermano dall'associazione
Solo una settimana fa si rendeva ufficiale la proroga di un anno dell'entrata in vigore della MiFID II, in vista delle importanti sfide tecniche di implementazione che aspettano le autorità di regolamentazione e le entità finanziarie. Adesso EFAMA chiede alle autorità europee (Commissione, Parlamento e Consiglio) un anno di slittamento anche per l’applicazione del documento contenente le informazioni chiave (KID) e dei Packaged Retail and Insurance-based Investment products (PRIIPs), fino al 1 Gennaio 2018 poiché "dubitiamo seriamente che gli operatori di mercato abbiano tempo a sufficienza per implementare le norme tecniche finali entro il termine di quest’anno, come previsto dal legislatore", fa sapere in un comunicato l’Associazione europea dei Fondi e Asset Management.
"Lo sviluppo di norme tecniche per il KID dei PRIIPs si è rivelato un progetto complesso che ha richiesto numerose consultazioni di carattere tecnico e restano da risolvere ancora alcune questioni chiave. Nella migliore delle ipotesi, la versione finale delle norme sarà pubblicata nel terzo trimestre del 2016, il che significa che il settore avrebbe solo un pochi mesi per creare un’ingente quantità di KID. Secondo la nostra esperienza con il documento che raccoglie i dati fondamentali per l’investitore (KID) di UCITS, è necessario almeno un anno dal completamento delle norme tecniche".
Come ha osservato EFAMA, "se non si da il tempo sufficiente per risolvere i problemi operativi legati all'attuazione del KID, le società di gestione non possono fornire questa documentazione ai piccoli investitori, il che comporta gravi rischi legali che porterebbero al divieto di fatto della distribuzione di qualsiasi tipo di PRIIP a partire dal 1 gennaio 2017". L'associazione lamenta, inoltre, che l'attuale progetto di norme tecniche comprende aspetti discutibili, come il calcolo dei costi delle operazioni, che in alcuni casi si scontrano con le disposizioni di altre norme europee e devono essere chiariti il prima possibile.