Ieri si è tenuto il primo capitolo delle elezioni tedesche. Ma, dato il risultato, ci vorranno ancora dei mesi per giungere all'esito finale di un voto in cui, per la prima volta, il cancelliere in carica, in questo caso Angela Merkel, non era tra i candidati. I numeri preliminari assegnano una vittoria risicata ai socialdemocratici (SPD) di Olaf Schloz con il 25,7% dei voti, seguiti dall'unione CDU/CSU di Armin Laschet con il 24,1%. Le cifre sono così vicine che legittimano entrambi i pretendenti alla carica di cancelliere. Chi vincerà? Tutto dipende dalle decisioni degli altri due partiti con più voti: i Verdi di Annalena Baerbock e i Liberali (FDP), in un negoziato che sembra destinato a protrarsi per almeno qualche altra settimana.
La chiave del governo non è in mano ai vincitori
"La sfida più grande è che i Verdi e l'FDP superino le loro differenze politiche su questioni come la riduzione del debito, l'aumento delle tasse e la spesa pubblica. Mentre i due partiti sono d'accordo sulle questioni principali come la digitalizzazione e gli investimenti green, le due forze politiche hanno bisogno di trovare una via di mezzo su come il governo intende impiegare e finanziare la spesa per costruire un governo", dice Stephanie Kelly, deputy head del Research Institute, abrdn. Escludendo la possibilità di una grande coalizione, sono due i principali scenari che si prospettano. O l'opzione del semaforo (coalizione di SPD, Verdi e FDP, con Olaf Scholz come cancelliere), "che il mercato ha scontato nelle ultime settimane", dice Lale Akoner, senior market strategist di BNY Mellon IM; o la cosiddetta opzione Giamaica (coalizione CDU/CSU, Verdi e FDP, con Armin Laschet come cancelliere). Questo elimina l'opzione che il mercato temeva di più, l'opzione rosso, rosso, verde, che implicava una coalizione di sinistra, compresa Die Linke, dato che il partito più a sinistra della Germania è stato lasciato fuori dal parlamento perché non ha raggiunto il 5% dei voti.
Mercati tranquilli
Di conseguenza la reazione dei mercati è di calma piatta, nonostante non si sappia ancora chi succederà al cancelliere Angela Merkel, che probabilmente rimarrà in carica per il resto del 2021, finché non emergerà il nome del suo successore. Il Dax tedesco è in rialzo di quasi l'1% e cifre simili si possono osservare nel resto degli indici europei. Nel frattempo, nel mercato obbligazionario, sono stati registrati moderati sell-off, spingendo il rendimento del bund a -0,21%. "Il mercato azionario, a livello nazionale e internazionale, ha prestato poca attenzione alle elezioni del Bundestag. Questo non è sorprendente, dato che i problemi sono prevalentemente domestici. È quindi difficile aspettarsi effetti importanti o addirittura duraturi a livello internazionale. Tanto più che non ci può essere una coalizione tra SPD, Verdi e Die Linke", dice Hans-Jörg Naumer, global head of Capital Markets and Thematic Analysis di Allianz GI. "La coalizione finale potrebbe richiedere mesi per essere identificata. Finora, c'è poca visibilità su una politica fiscale potenzialmente più allentata in Germania in futuro, anche se la spesa legata al cambiamento climatico dovrebbe essere parte delle prospettive in ogni caso", osserva Gergely Majoros, membro del comitato investimenti di Carmignac.
L'europeismo continua...
In ogni caso, gli esperti credono che chiunque sarò il nuovo cancelliere tedesco, non verranno portati grandi cambiamenti nel rapporto della Germania con il resto dell'Europa. Come ricorda Reto Cueni, capo economista di Vontobel AM: "Per un investitore globale, le elezioni tedesche non saranno un grande cambiamento per due motivi: in primo luogo, è praticamente impossibile che un partito euroscettico faccia parte di un governo di coalizione e, in secondo luogo, il partito più forte in Germania sarà probabilmente uno dei due che hanno già governato il paese negli ultimi anni". Detto questo, ci sono diversi sviluppi che potrebbero verificarsi a seconda di quale coalizione prenderà finalmente il potere. Azad Zangana, economista e stratega europeo di Schroders, evidenzia tre questioni chiave: la politica ambientale, la politica fiscale e le relazioni con l'Europa.
... con un parlamento molto frammentato
Per quanto riguarda quest'ultimo punto, c'è da aspettarsi una certa continuità in stile Merkel è se Laschet alla fine otterrà la cancelleria. Al contrario "la SPD sembra essere più incline alla visione francese della necessità di un'ulteriore espansione e integrazione dell'UE", dice Zangana. Anche se resta da vedere quali condizioni i liberali e i verdi porranno su questo e altri aspetti in cambio del loro sostegno. In effetti, Gilles Moëc, capo economista di Axa IM, commenta che "è molto probabile che non ci sarà un nuovo cancelliere prima che la campagna presidenziale francese sia in pieno svolgimento". E avverte: "Gli affari dell'UE potrebbero rimanere fermi fino alla prossima estate". Non a caso, come ci ricorda Stefan Keller, senior strategist di Candriam, il nuovo parlamento tedesco sarà molto più frammentato che in passato, poiché circa tre quarti non appartengono al partito del cancelliere, rendendo sempre più importante il ruolo dei piccoli alleati. "Questa situazione è familiare in altri paesi europei, come l'Italia e la Spagna, ma rappresenta uno sviluppo importante per la Germania", spiega. Tuttavia, egli prevede che il fatto che la coalizione sarà formata da almeno tre partiti si tradurrà in una politica centrista e quindi nella continuazione di una politica economica e finanziaria moderata. Poi un'altro fatto di grande rilievo sarà vedere come verranno distribuiti i vari ministeri.