Elli (Fideuram ISPB): “Una nuova scala europea per l’Investment Center”

Davide Elli
Davide Elli, foto Enrico Frascati per FundsPeople

Rafforzare la struttura con una logica che “parte da lontano”, con obiettivi di crescita (anche) europei. Davide Elli, condirettore generale di Fideuram Intesa Sanpaolo Private Banking inserisce la nascita dell’Investment Center, che guida dallo scorso 1° luglio, nel più ampio modello di integrazione verticale tra fabbrica e prodotto, reti e clientela su cui il Gruppo ha sempre fatto leva. Sì, perché le novità annunciate a partire dallo scorso anno in casa Intesa Sanpaolo tratteggiano un perimetro in cui le varie anime che compongono l’entità convergono all’interno di un disegno comune. Nel descrivere a FundsPeople il processo che ha portato al perfezionamento dell’Investment Center, Elli spiega come si integrino le esperienze avviate oltre 50 anni fa: la nascita di Fideuram risale al 1968 quella di Fonditalia al 1970, la proposta dei primi fondi comuni nel 1984 fino ad arrivare alla creazione dell’asset manager irlandese nel 2001 e della SGR italiana nel 2003, alle gestioni Omnia, il mondo Fogli, “che nel 2024 ha superato i 25 miliardi di masse in gestione, e si configura come la piattaforma di gestione patrimoniale più sviluppata del Paese”, e il lancio di D-X ETF nel 2024.

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