ETF europei, la raccolta frena ad agosto

Mrkostyo, Flickr, Creative Commons
Mrkostyo, Flickr, Creative Commons

Ad agosto gli ETF europei hanno fatto registrare una raccolta netta di 3,2 miliardi di euro, evidenziando una netta flessione rispetto ai 7,8 miliardi di luglio. Nonostante la decelerazione del mese scorso, il 2017 è destinato a diventare un anno record, con 64,3 miliardi di euro di afflussi a fine agosto, rispetto ai 51,3 miliardi di euro dello stesso periodo del 2015, ultimo anno record. Sono i principali dati che emergono dall’analisi di Lyxor sui flussi europei degli ETF.

Nel corso del mese scorso l’aumento delle tensioni politiche globali e il peggioramento delle prospettive inflazionistiche hanno portato gli investitori ad assumere un atteggiamento più cauto, mentre a luglio avevamo osservato un aumento dell’avversione al rischio dei risparmiatori. A differenza del mese di luglio, i flussi degli ETF obbligazionari hanno superato quelli azionari, soprattutto grazie alla ripresa del segmento fixed income più sicuro, in particolare dei titoli di Stato dei Paesi sviluppati. Nel 2017 i flussi dei replicanti obbligazionario hanno superato quelli degli azionari solo a giugno e agosto.

Entrando più nel dettaglio, gli ETF azionari hanno fatto registrare afflussi meno consistenti rispetto ai mesi scorsi, che si sono attestati a 1,2 miliardi di euro, soprattutto a causa di un evidente rallentamento dei flussi verso i mercati sviluppati e emergenti. La maggior parte dei flussi netti si è diretta verso le economie più forti come Stati Uniti e Germania, mentre i replicanti azionari dei mercati emergenti hanno raccolto solo 360 milioni di euro, la metà rispetto alla media del 2017. I prodotti passivi azionari della regione Asia-Pacifico e gli ETF Smart Beta hanno fatto registrare deflussi rispettivamente pari a 160 e 39 milioni di euro. I deflussi dalla regione asiatica sono attribuibili principalmente al clima di agitazione politica in Giappone, con il primo ministro Shinzo Abe che sta perdendo consenso tra l’elettorato nipponico. Inoltre, gli afflussi verso gli ETF fattoriali Value e Momentum sono rimasti positivi, rispettivamente +120 e +253 milioni di euro.

I capitali confluiti negli ETF obbligazionari, che sono diminuiti a 2,1 miliardi di euro, si sono diretti prevalentemente verso gli asset più sicuri, come le obbligazioni societarie investment grade, che hanno registrato afflussi per 897 milioni di euro e verso i titoli di Stato dei Paesi sviluppati con flussi netti pari a 724 miliardi di euro. In particolare, questi ultimi hanno beneficiato di un contesto di tassi d'interesse in calo a causa del peggioramento delle prospettive inflazionistiche e dei ritardi nell’annuncio del tapering. Gli asset più rischiosi hanno fatto registrare i flussi più contenuti, con gli ETF sul debito dei mercati emergenti che hanno raccolto 268 miliardi, mentre gli ETF high yield hanno fatto registrare deflussi per 69 miliardi di euro.

A differenza del mese di luglio, dove i flussi relativi alle materie prime avevano evidenziato un’impennata (+748 milioni di euro), ad agosto hanno toccato il minimo da inizio anno, facendo registrare deflussi pari a 126 milioni di euro.