I mercati hanno saputo rispondere all’emergenza e recuperare le perdite di inizio 2020. Cosa attendersi per i prossimi dodici mesi secondo la società di gestione.
Nel corso del secondo semestre 2020 quasi tutti i mercati hanno recuperato le perdite registrate a marzo. La borsa americana e quelle dei mercati emergenti ha addirittura segnato nuovi massimi. “I listini presentano un quadro di ottimismo per il nuovo anno”, spiega Andrea Conti, responsabile Macro Research di Eurizon Capital SGR.
“Gli stessi mercati azionari sposano l’idea di una ripresa economica nel corso del 2021. Ci aspettiamo ancora un aiuto da parte delle Banche centrali e dei governi attraverso politiche monetarie e fiscali espansive a sostegno dell’economia”.
Le borse europee sono rimaste un po’ più caute ma hanno dato un forte segnale di risveglio. “Lo scenario centrale è caratterizzato da un miglioramento dei fondamentali economici con un una prospettiva di crescita degli utili aziendali”, spiega l’esperto. “I tassi governativi (soprattutto quelli americani), sebbene abbiamo dimostrato una forte decrescita nel corso del primo semestre, stanno dimostrando nuovi segnali di risalita”.
Dove cercare valore per il 2021
“Dato l’aumento della convergenza dei tassi in Europa, abbiamo ridotto l’esposizione in portafoglio di titoli governativi italiani e spagnoli”, spiega Conti. “Le scarse opportunità di guadagno sui governativi, ci hanno spinto ad aumentare l’esposizione verso i titoli high yield soprattutto sui mercati emergenti”.
Nel corso del 2020 sono migliorati i multipli delle società. Sebbene i mercati azionari si presentano più cari rispetto ad aprile ci sono ancora molto opportunità da sfruttare. “Nel corso dell’anno gli utili aziendali hanno registrato dei cali ma sono rimasti sempre in territorio positivo. Tutto questo ha convinto gli investitori a preferire i mercati azionari rispetto a quelli obbligazionari che presentavano rendimenti prossimi allo zero. Questa scelta ha dimostrato che l’equity presentava delle valorizzazione meno care in termini assoluti”.
Un altro fattore rilevante da considerare è la volatilità. “Negli ultimi mesi la volatilità è scesa molto grazie alle aspettative della distribuzione di un vaccino contro il Coronavirus”, spiega. “Ci aspettiamo altri picchi di volatilità che via via saranno sempre più contenuti. Per questo motivo abbiamo deciso di posizionarci in modo neutrale nei confronti del mercato azionario. Rimaniamo positivi verso una risalita del dollaro, anche se non escludiamo una possibile discesa nel breve periodo”, conclude Conti.