I dazi possono influenzare i saldi commerciali, i flussi di capitale e le aspettative degli investitori, portando a una maggiore volatilità nelle valute. La conseguente riduzione della crescita potrebbe poi indebolire il credito europeo.
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Nel corso degli ultimi mesi si è parlato molto dell'andamento del cambio euro/dollaro e delle implicazioni dei dazi sulle valute. L’introduzione di nuovi dazi da parte degli Stati Uniti potrebbe avere un impatto significativo sulle economie globali, influenzando il commercio, i flussi di capitale e la stabilità finanziaria. Secondo Michele De Michelis, responsabile investimenti di Frame Asset Management, il mercato si trova in una fase di grande incertezza, simile all’attesa degli studenti per l’uscita delle materie d’esame ai tempi della scuola. “Le decisioni del governo americano sui dazi condizionano le strategie di investimento, rendendo il mercato più reattivo che proattivo”.
Un’altra variabile importante è il possibile raggiungimento di un accordo di pace tra Russia e Ucraina. Il mandato del presidente ucraino Volodymyr Zelensky è scaduto a maggio dello scorso anno, la situazione è in costante aggiornamento ma la definizione di una soluzione diplomatica, potrebbe favorire la stabilità economica e la ripresa delle attività produttive. Tuttavia, secondo De Michelis, il ruolo degli Stati Uniti sarà determinante anche in questo contesto.
Euro/Dollaro

La situazione del credito europeo
Alvise Lennkh-Yunus, head of sovereign and public sector ratings, Scope Ratings, sottolinea come l’aumento dei dazi e la conseguente riduzione della crescita potrebbero indebolire il credito europeo. Sono quattro i principali rischi da considerare: le interruzioni del commercio e della catena di approvvigionamento, l’aumento delle spese per la difesa, la maggiore frammentazione politica e l’aumento dei costi dei prestiti denominati in dollari. “L’apprezzamento del dollaro, in particolare, potrebbe creare difficoltà economiche per i mercati emergenti e i paesi europei con elevato indebitamento in valuta statunitense”, spiega Lennkh-Yunus.
E quella dell’Arabia Saudita
Secondo Francesco Lomartire, head of intermediary client coverage Southern Europe di SPDR ETF, l’Arabia Saudita rappresenta un’eccezione in un contesto globale caratterizzato da problemi di bilancio. “Il Paese gode di una solida dinamica di bilancio e di un elevato rating creditizio, offrendo un rendimento superiore rispetto ai Treasury statunitensi”, spiega. Nel 2024, gli investitori nei mercati emergenti hanno affrontato un periodo difficile, con una performance divergente tra esposizioni in valute forti e locali. Nel breve termine, le esposizioni in valuta forte risultano più interessanti, soprattutto in un contesto di incertezza sulla politica monetaria statunitense.
Impatti “complessi e variegati”
Secondo State Street invece, gli impatti economici e finanziari dei dazi sono complessi e variegati. Se da un lato possono proteggere le industrie nazionali e rafforzare la sicurezza economica, dall’altro rischiano di aumentare i prezzi al consumo e ridurre l’efficienza del mercato. “L’effetto sui mercati finanziari dipende da molteplici fattori, tra cui la durata delle dispute commerciali, le politiche monetarie delle banche centrali e la mobilità del capitale globale”. L’impatto sui tassi di cambio è altrettanto significativo: i dazi possono influenzare i saldi commerciali, i flussi di capitale e le aspettative degli investitori, portando a una maggiore volatilità nelle valute.
Nel caso specifico del dollaro statunitense, le tariffe imposte agli altri Paesi potrebbero inizialmente rafforzarlo, riducendo le importazioni e migliorando il saldo commerciale. “Tuttavia, se i dazi dovessero causare un rallentamento economico globale, il dollaro potrebbe indebolirsi nel lungo periodo”. Durante la guerra commerciale del 2018-2019, lo yuan cinese si è svalutato in risposta ai dazi statunitensi, dimostrando l’interazione dinamica tra politiche tariffarie e mercati valutari.
Categoria Morningstar | YTD% | Rend. 1Y % | Rend. 3Y % | Rend. 5Y % |
Obbligazionari Brevissimo Termine USD | -0,48 | 8,9 | 6,94 | 3,21 |
Obbligazionari Breve Termine CHF | -0,72 | 2,76 | 3,5 | 1,94 |
Obbligazionari Brevissimo Termine EUR | 0,44 | 3,92 | 2,32 | 1,24 |
Obbligazionari Breve Termine SEK | 3,13 | 4,98 | 0,67 | 0,38 |
Obbligazionari Breve Termine NOK | 2,09 | 4,35 | 0,05 | 0,15 |