Un approccio flessibile e una maggiore propensione per il mercato azionario, con focus sui finanziari. Questi i suggerimenti del gestore Enrico Vaccari.
Europa-Cina. Questo il binomio vincente per Enrico Vaccari, gestore di Consultivest SGR, che suggerisce un approccio flessibile e una maggiore propensione per il mercato azionario. “La politica espansiva adottata dalle rispettive banche centrali e il basso livello di capitalizzazione di Borsa dell'Europa e della Cina rispetto al PIL del proprio Paese sono i due principali fattori che lasciano presupporre che la corsa dei rispettivi mercati azionari sia destinata a proseguire ancora nei prossimi mesi”, spiega Vaccari.
Più di 12 banche centrali – tra le quali quelle di Svizzera, Danimarca, Svezia, Cina e Corea del Sud – hanno rilanciato una politica monetaria espansiva per rendere più competitive le rispettive economie. In Europa, il quantitative easing è iniziato il 9 marzo è l'effetto principale è stato quello di spingere le risorse dai titoli precedentemente più diffusi (titoli di Stato), verso attività più rischiose e redditizie, tra cui il comparto azionario. Dall'altra parte del mondo, in Cina, risale invece a pochi giorni fa la decisione della banca centrale (la People’s Bank of China) di mettere a punto una nuova mossa espansiva di politica monetaria effettuando una nuova maxi-iniezione di liquidità, abbassando i requisiti di riserva obbligatoria alle maggiori banche del Paese di 100 punti base, portandoli così al 18,5%, il maggior taglio dal 2008. Una mossa destinata a essere di supporto per diversi Paesi emergenti, tra cui il Giappone.
“Ma non è solo una questione di politica monetaria, c'è un altro fattore che fa presupporre che in Europa e in Cina i mercati azionari siano ancora sottovalutati", aggiunge Vaccari. Si tratta del rapporto tra la capitalizzazione di Borsa e il PIL. Se si analizza, infatti, la capitalizzazione di Borsa di queste due piazze rispetto ai propri PIL si ha, in entrambi i casi, un rapporto di circa il 50%, contro il 120% degli USA”. E anche l'EuroStoxx, che si trova ora sui 3.700 punti, è ancora lontano dai massimi di oltre 5.000 punti del marzo del 2000, o dai 4.500 del 2007. “In questo momento, caratterizzato da bassi tassi obbligazionari, da tassi di deposito negativi e tassi di conto/corrente non remunerati, non resta altra alternativa che aumentare l'esposizione al mercato azionario”, prosegue il gestore di Consultinvest SGR, che suggerisce appunto di focalizzarsi su Europa e Cina. “Senza mercati azionari non si portano a casa dei rendimenti; anzi si rimane esposto solo ai rischi dei mercati obbligazionari, senza però ottenerne i benefici monetari”.
Quanto ai settori, sul mercato azionario “i favoriti sono i titoli finanziari (banche e assicurazioni) che sono ancora sottovalutati, ma sono interessanti anche i telefonici e gli industriali, più legati al ciclo economico – commenta Vaccari, che poi aggiuge che i telefonici, in particolare, potrebbero essere oggetto di M&A e questo li rende appetibili. Passando invece al mercato obbligazionario, “ci sono diverse emissioni corporate interessanti in Europa e negli Stati Uniti, mentre tra i governativi e i bond di emittenti sovrannazionali si collocano meglio il Brasile, il Messico e la Russia, dove alcune emissioni offrono rendimenti a doppia cifra”, dichiara Vaccari, che poi però conclude suggerendo “di fare, in questi mercati emergenti, solo piccoli investimenti diversificati, facendo molta attenzione al rischio cambio”.