Fare della disruption un universo investibile

David Eiswert, Gestore del fondo T. Rowe Price Global Focused Growth Equity
David Eiswert, Gestore del fondo T. Rowe Price Global Focused Growth Equity

Forze secolari si muovono trasversalmente fra i settori economici determinando un’evoluzione dei modelli di business. “La disruption sta interessando praticamente tutte le industrie, quindi essere dalla parte giusta del cambiamento e del progresso sarà essenziale per gli investitori, data anche la dispersione in termini di outcome tra vincitori e vinti, spiega David Eiswert, gestore del fondo con rating Consistente Funds People T. Rowe Price Global Focused Growth Equity.

Effetto network

Facebook e Alphabet (Google)”, rivela Eiswert, “sono le nostre due top holding e rappresentano un esempio di come trasliamo il tema della disruption in idee di investimento”. “Queste società sono diventate due delle società di maggior valore al mondo e due delle principali aziende media mondiali, semplicemente sfruttando il potere di internet e della telefonia mobile, tra le altre tecnologie”, specifica. “In uno scenario di media, entertainment e comunicazioni in evoluzione”, aggiunge, “queste società sono esempi primari di come un’azienda dal lato giusto del cambiamento possa fare leva sulle forze secolari e trarre beneficio dai trend in miglioramento in aree come il coinvolgimento degli utenti e la crescita dei sottoscrittori”. Un aspetto fondamentale dei titoli inclusi in tale comparto è relativo alla creazione diretta o appartenenza ad un ecosistema di servizi integrato che interessa un’ampia porzione della vita del consumatore, coinvolgendo organicamente porzioni della catena del valore slegate nei modelli di business tradizionali. “Mettere in collegamento i creatori di contenuti, gli emittenti pubblicitari e i clienti permette di beneficiare di notevoli effetti di network: maggiore è il numero di utenti sulla piattaforma, maggiore sarà il valore fornito a ciascuno di essi”, afferma il gestore del fondo T. Rowe Price Global Focused Growth Equity.

Le qualità associate alla disruption

“Fondamentalmente”, argomenta Eiswert, “i titoli growth di qualità presentano posizioni di mercato leader o in miglioramento, attraenti business di nicchia, un’elevata qualità del management, ricavi e flussi di cassa in ascesa e un bilancio in salute”. “Tuttavia”, prosegue”, “l’innovazione sta scatenando forze secolari che generano nuovi modelli di business e creano disruption e quando tali forze sono amalgamate tra di loro, esercitano un impatto consistente sulle caratteristiche dei titoli azionari e sui fattori utilizzati per descriverle in termini di investimento”. La disruption, dunque, dà vita ad una ulteriore creazione cambiamento che rende il processo di analisi delle opportunità di investimento soggetto a continua revisione per riuscire a identificare i vincitori di domani in un panorama in continua evoluzione.

Posizionamento

A questo quadro caratterizzato dall’attenzione alle dinamiche di mutamento legate ai modelli di business si associa, in ottica di allocazione, lo studio dei differenziali di crescita relativi associati ai differenti mercati e settori, che determina in questo momento una crescente attenzione da un punto di vista geografico alle società asiatiche, con esclusione del Giappone, rispetto a quelle statunitensi. “Gli Stati Uniti”, fa notare sul punto il gestore del fondo T. Rowe Price Global Focused Growth Equity, “hanno performato notevolmente meglio di altri mercati nell’ultimo anno, sostenuti dal massiccio pacchetto di stimoli introdotto dall’amministrazione Trump nella forma di riforma delle tasse societarie e di conseguenza, gli USA sono diventati relativamente meno attraenti rispetto al passato”. “Detto questo”, argomenta, “continuano a piacerci le società con focus globale che detengono proprietà intellettuale leader e contemporaneamente abbiamo tratto vantaggio dai periodi di debolezza nei trimestri scorsi per aumentare la nostra esposizione all’Asia emergente, dove le valutazioni restano attraenti, anche se meno rispetto a inizio 2018”. “Deteniamo diverse banche in India e Indonesia dove i servizi finanziari sono ancora ampiamente poco esplorati e le popolazioni, numerose e in rapido aumento, forniscono prospettive di crescita per il lungo termine”, segnala tra i casi significativi Eiswert. “La continua disputa commerciale tra Stati Uniti e Cina rappresenta il rischio maggiore a livello macro”, conclude, segnalando inoltre come “un deterioramento nelle relazioni tra le due superpotenze mondiali potrebbe avere gravi conseguenze, come quella di un indebolimento dello yuan e di un apprezzamento del dollaro, che potrebbero scatenare le tensioni geopolitiche e provocare un rallentamento della crescita economica globale”.