Fase 2, come si sono posizionati i fund buyer

ciao
Sharon McCutcheon, Unsplash

L’inizio della Fase 2 ha segnato un nuovo capitolo. Già a partire da fine marzo, i fund buyer si sono riposizionati su prodotti che avevano maggiormente sofferto la discesa dei mercati. “Abbiamo aumentato l’esposizione ai mercati azionari con ricoperture in particolare sull’area euro che avevamo precedentemente alleggerito. Rimaniamo però convinti che una forte diversificazione geografica vada mantenuta anche per poter investire su prodotti cosiddetti tematici. Riteniamo che sebbene nel breve termine ci si possa aspettare un recupero della componente azionaria value rispetto a quella growth, nel medio / lungo termine i trend in atto continueranno a fovorire società innovative a discapito di quelle old economy”, spiega Corrado Cominotto, responsabile delle Gestioni Attive di Banca Generali.

“Sulla componente obbligazionaria riteniamo che possa continuare il restringimento in atto degli spread verso i valori di inizio anno. Tendiamo comunque a privilegiare prodotti investment grade rispetto ad high yield su cui investiamo in misura marginale. Riteniamo infatti che rimangano tuttora rischi legati al ciclo economico con possibili conseguenze sulle società più indebitate. Inoltre i massicci interventi delle Banche centrali si concentrano prevalentemente su emissioni ad alto rating”.

I portafogli di Banca Passadore sono riusciti a contenere il drawdown dei mercati in quanto è stata tempestivamente ridotta la quota equity e mantenuta un'asset allocation molto diversificata che prevede duration su governativi americani ed una significativa posizione di oro. “Abbiamo successivamente ricostruito le posizioni azionarie fino all'attuale  sostanziale neutralità con i benchmark. Nell'ambito di un'esposizione molto articolata, rimaniamo maggiormente esposti ai mercati americani e investiamo selettivamente su temi e settori con visibilità strategica (tecnologia in particolare). Restiamo ancora complessivamente prudenti sul credito non di qualità e manteniamo la posizione sull'oro in ottica di hedging”, spiega Giorgio Castiglioni, responsabile gestioni patrimoniali della banca.

Ripresa asimmetrica

“Se lo shock è stato severo e simmetrico colpendo tutte le economie, la ripresa sarà più asimmetrica tra le diverse aree geografiche, condizionata dalla disponibilità di risorse e rapidità di azione di ogni singolo paese; per tale motivo geograficamente preferiamo l’area statunitense”, sostiene Alessandro Bianchi, head of Advisory di Mediobanca SGR. “Settorialmente invece alcuni investimenti sono stati trascurati nella recente salita, ancora una volta guidata dalla tecnologia , andando a creare spazio per significativi recuperi. La parte più ciclica del mercato infatti non ha ancora prezzato l’uscita dalla recessione, così come il crash del petrolio ha creato opportunità  all’interno del comparto energetico”.

Pur nell’incertezza del quadro economico di questi mesi e dell’atteggiamento di cautela che questo raccomanda, il mercato tende sempre a prezzare con anticipo gli sviluppi dei mesi successivi, dunque il posizionamento deve ora inevitabilmente considerare la transizione alla fase 3, considerando tempi e modi della ripresa economica. “I titoli ciclici presentano oggi valutazioni decisamente più a sconto rispetto a quelli difensivi, in particolare e alcuni segmenti value come quelli dell’energia e dei finanziari risultano estremamente sacrificati”, spiega Massimiliano Schena, chief investment officer Symphonia SGR.

“Preferiamo evitare società molto appesantite dall’indebitamento, che potrebbero non sfruttare in pieno la ripresa, e dare spazio ad alcuni temi di medio periodo che crediamo persisteranno o troveranno maggiore enfasi nell’era post-covid, anche grazie al supporto dei governi: accelerazione nella digitalizzazione, dell’infrastruttura cloud e 5G, ri-localizzazione delle produzioni e automazione, transizione verso energie rinnovabili e mobilità elettrica. Per alcuni titoli collegati a mobilità internazionale e turismo, da alcuni considerati senza futuro, recuperare una piccola parte della discesa, nei prossimi 12 mesi, potrebbe valere una significativa performance”.