Fee Only Summit 2020: la consulenza indipendente al giro di boa

I consulenti indipendenti crescono. E non solo di numero (finora sono 300 i professionisti e 40 le società di consulenza finanziaria indipendente iscritte all’Albo dei “pionieri”, come ricorda Cesare Armellini, presidente e amministratore delegato di Consultique). In attesa che si renda pubblico il decreto ministeriale, la consulenza indipendenti cresce anche in masse gestite. E lo farà sempre più. Numeri e riferimenti aprono il Fee Only Summit 2020. “Nei prossimi cinque anni è previsto che le masse sotto consulenza finanziaria passino dagli attuali circa 10 miliardi a 500 miliardi di euro, sostanzialmente il 10% delle masse in gestione al sistema bancario e al sistema delle reti di distribuzione”, spiega nel dettaglio Luca Mainò, direttore commerciale della società.

Nuovo paradigma della consulenza

La tendenza globale, d’altronde, sembra proprio quella: dalle ultime ricerche negli Usa oltre il 90% degli investitori si rivolge alla consulenza indipendente (ricorda Mainò) e anche in Italia, secondo Consob, la metà degli investitori sembra ben disposta a valutare un approccio a parcella.  Un trend che si verifica anche nel private. “L’ultima ricerca di Finer ha messo in luce come più del 90% dei clienti private sia interessato alla consulenza finanziaria”, continua il direttore commerciale. Insomma l’idea che qualcosa stia già cambiando sembra convalidata dalle statistiche. Il risparmio delle famiglie italiane cresce come la spuma (cifre pari al Pil italiano) e, secondo Armellini, è necessario un nuovo approccio. “Se gli italiani preferiscono mantenere i soldi sul conto corrente e non investirli è perché non si fidano più del sistema finanziario tradizionale”, afferma il presidente. Per questo, tra le idee portate avanti da Consultique c’è quella della comunicazione, su tutti i fronti: “bisogna aumentare la cultura del Paese e per farlo serve anche accrescere la conoscenza della consulenza finanziaria indipendente. Il prossimo anno faremo molto di più, puntando sui social”, confessa Armellini.

Aprire le porte ai giovani

Una nuova mission che punta anche ad aprire le porte ai più giovani. “Abbiamo riscontrato un interesse straordinario verso questa professione”, riflette Mainò. “I giovani non hanno più intenzione di avvicinarsi al ‘posto fisso’ per entrare nel settore finanziario. E non hanno nemmeno voglia di fare attività di agente porta a porta. Al contrario, sono molto ben predisposti verso attività e studi professionali, magari lavorando insieme ad altre persone che operano all’interno del mondo delle professioni, ma in settori diversi dal finanziario”.

La strada per i consulenti indipendenti sembra dunque già tracciata. L’Albo è partito ed è operativo da poco meno di due anni. “Siamo arrivati a un punto di non ritorno e i numeri che abbiamo dimostrano che il mercato è solo all’inizio e si sta sviluppando sempre più velocemente”.