La volatilità varia notevolmente tra i segmenti governativi e corporate, ma la sfida principale per gli investitori oggi è la scarsa liquidità. In alcune giornate, il mercato corporate si blocca, rendendo difficile negoziare e ampliando notevolmente gli spread. "Determinare la volatilità del mercato obbligazionario è complesso, poiché varia tra titoli governativi e corporate, e alcuni segmenti mostrano un beta vicino a quello del mercato azionario", segnala
Paolo Baldessari, Head of Fixed Income & Alternative Investments
di Banca Generali. "La maggiore preoccupazione oggi - prosegue - è legata alla liquidità, più che alle oscillazioni dei prezzi.
In alcune giornate il mercato obbligazionario, soprattutto corporate, si è bloccato rendendo difficile negoziare i titoli sia in vendita che in acquisto, con spread denaro - lettera su livelli molto elevati. Attualmente i flussi stanno tornando prepotentemente sui prodotti a spread, spinti dai rendimenti ancora molto alti. Un segnale sorprendente è arrivato dal mercato primario obbligazionario europeo, ripartito subito dopo Ferragosto. Tuttavia, la nostra preoccupazione è gestire portafogli in un contesto di bassa liquidità. Stiamo quindi riducendo il rischio, creando cuscinetti di liquidità, spostandoci su titoli governativi a breve termine. In passato questo approccio ci ha permesso di reagire in modo flessibile e ora ci prepariamo a possibili aumenti di volatilità, mantenendo una qualità più elevata nei portafogli".