In aprile i replicanti azionari hanno attirato i maggiori flussi in entrata (+2,17 miliardi), seguiti dagli obbligazionari (+757 milioni), gli alternativi (+457 milioni) e le materie prime (+418 milioni).
Dopo un primo trimestre di raccolta record per gli ETF, in aprile abbiamo osservato una netta decelerazione dei flussi legati al mercato europeo degli ETF a lungo temine, che hanno chiuso il mese con una raccolta di 3,79 miliardi di euro.
Nonostante gli afflussi negli ETF azionari siano scesi a 2,17 nel mese di aprile, l'equity è l'asset class che ha attirato i maggiori flussi di capitale. I maggiori flussi si sono diretti verso l'azionario Europa, in particolare verso l'equity large-cap (+1,64mld), grazie ad alcuni fattori favorevoli come un contesto di propensione al rischio supportato da un quadro macroeconomico in miglioramento, l'attenuarsi del rischio politico, una ripresa economica solida e un sentiment di mercato ai livelli più alti dal 2011. Il calo degli afflussi negli ETF azionari rispetto ai mesi precedenti è principalmente attribuibile a disinvestimenti nell'azionario US a causa delle valutazioni eccessive e all'incertezza politica nel Paese. Le vendite hanno colpito i fondi specializzati sulle large cap americane (-1,36mld), che dall'inizio dell'anno avevano fatto registrare un andamento positivo.

In termini più generali, le principali classi di attività hanno chiuso il mese con flussi netti positivi. In particolare, secondo i dati Morningstar, la componente reddito fisso ha fatto registrare una raccolta di +757 mln, seguita dagli alternativi (+457mln) e dalle materie prime (+417mln). Osserviamo una crescente domanda di prodotti monetari (+243 mln), il che potrebbe segnalare un aumento dell’avversione al rischio da parte degli investitori.

Gli ETF sono spesso utilizzati come investimenti di lungo termine e lo status dei PIR permette agli investitori di combinari i vantaggi della regolamentazione PIR, con la semplicità, trasparenza e i costi contenuti che caratterizzano i replicanti.
Tra gli ETF che replicano panieri italiani, Lyxor FTSE Italia Mid Cap PIR è quello che ha raccolto di più secondo le stime Morningstar, con flussi netti pari a +70 milioni in aprile e +475 da inizio anno. In pochi mesi, ossia da quando è diventato ufficialmente e formalmente un Piano individuale di risparmio (PIR), gli asset sono decuplicati. L’ETF espone principalmente alle 60 società italiane a media capitalizzazione, non inserite nell’indice principale FTSE MIB e quotate su Borsa Italiana.
Dando uno sguardo alla raccolta mensile dei principali ETF provider che operano in Italia,
secondo i dati Morningstar, Amundi e UBS sono le società che hanno attirato i maggiori flussi di capitale e hanno beneficiato maggiormente della preferenza manifestata dagli investitori per i prodotti azionari, raccogliendo rispettivamente 1,6 e 1,12 mld di euro. ishares, invece, ha registrato deflussi per 669 milioni, anche se rimane la società con maggiori flussi netti da gennaio, con un saldo positivo di oltre 9 mld.