Oggi gli investitori che hanno un'ottica di lungo termine spesso costruiscono i loro portafogli partendo dai megatrend anziché focalizzarsi sulle analisi settoriali. L'investimento tematico, a differenza delle altre tipologie di allocazione del capitale, è una strategia trasversale che permette di beneficiare sia di una diversificazione geografica che di una settoriale e allo stesso tempo non subisce gli effetti di incertezza e volatilità di breve periodo che si verificano in specifiche fasi di mercato. In questa tavola rotonda organizzata da FundsPeople abbiamo chiesto ai protagonisti dell’industria quali sono le differenze di gestione di un fondo tematico rispetto a un fondo tradizionale.
Fondi tematici e settoriali, come influiscono nella costruzione del portafoglio

“Quando si parla di megatrend si parla di futuro, pertanto è corretto ragionare in ottica di medio o meglio di lungo termine”, commenta Claudia Collu, responsabile global equity di ANIMA SGR. “L’investimento nei megatrend permette di concentrarsi sui cambiamenti strutturali che si svilupperanno nel lungo periodo, modificando il panorama competitivo, ma anche di guardare oltre alle incertezze di breve termine di mercato o di settore”. L'investimento settoriale rimane invece più legato al ciclo economico, e non sempre riesce a catturare i fattori che stanno influenzando i cambiamenti strutturali di intere industrie. Prosegue Collu: “Questi fattori sono meglio catturati dagli investimenti tematici, per questo è fondamentale individuare in anticipo i potenziali cambiamenti strutturali e investire nelle trasformazioni in atto, al fine di posizionare i portafogli su opportunità di crescita a lungo termine”. È proprio con questo scenario in mente che Anima nel 2019 ha lanciato il fondo Anima Megatrend, che, con l’obiettivo di individuare le aziende in grado di trarre vantaggio dai cambiamenti demografici globali, punta su temi come l’invecchiamento della popolazione o il cambiamento dei modelli di consumo guidati dalla tecnologia.
1/4Per Luca Anzola, responsabile Multimanager e Alternative Investments di Fideuram Asset Management SGR, i megatrend entrano sia nella parte satellite, sia in quella core del portafoglio: “Le strategie sui trend sono di norma caratterizzate da una scarsa correlazione con gli indici tradizionali di mercato e quindi si prestano bene alla parte satellite”. Alcuni trend hanno però caratteristiche più growth o value e permettono di avere nello stesso prodotto una certa attinenza agli indici di mercato. “Ultimamente”, prosegue Anzola, “specie con l'avvento degli investimenti sostenibili, abbiamo cominciato a pensare ad un modello che combini diversi stili e trend con un'attenta valutazione dei rischi del portafoglio nel suo aggregato, in modo da costruire un'allocazione che nel suo complesso sia mitigata. Siamo una Sgr di mercato e di fatto la nostra offerta è ancora molto concentrata sull'asset allocation tradizionale, ma i megatrend sono per noi un’arma in più da giocare, sia nella parte satellite che in quella core di portafoglio”.
2/4É sui nostri fondi articolo 8 che l'analisi dei megatrend acquista un valore più forte, prosegue Emilio Pappalardo, portfolio manager di Sella SGR: “Questa ci permette di valutare l'esposizione dei nostri portafogli a determinati temi sui quali vogliamo concentrarci di più. Integrare un'analisi di megatrend al classico screening settoriale e di industria, è un modo per arricchire l'allocazione, costruire portafogli potenzialmente più diversificati e incrementare le fonti di alpha di portafoglio”. Per alcuni prodotti della gamma Top Funds Selection, spiega Pappalardo, Sella Sgr approccia l'investimento secondo le analisi tematiche anche applicate alla parte core dei portafogli. “Definiamo i singoli temi in cui vogliamo andare ad investire all’interno di aree di macrotrend che abbiamo selezionato in fase di concepimento del prodotto, come per il nostro fondo iCARE che investe specificamente sulle tematiche di innovazione, cura, ambiente, ricerca ed etica”.
3/4“Gli strumenti tematici per definizione investono in un più ampio range di società e industria rispetto a quelli settoriali, dato che cercano di catturare tutte le sfumature di un tema”, conclude Alessandro Greppi, Equity and Fund of Funds portfolio manager di Zurich Investments Life. “Per questo motivo un fondo tematico risulta più diversificato. Bisogna poi considerare che la performance dei prodotti tematici dipende il più delle volte esclusivamente dalle prospettive di crescita di un particolare storia, e nei casi in cui il mercato si disinnamora di un tema specifico, questo può andare a penalizzare pesantemente l'andamento del fondo in questione”. Va poi ricordato che i prodotti tematici offrono nella maggior parte dei casi un'esposizione verso il fattore growth e di conseguenza tendono a performare positivamente o negativamente tutti nello stesso momento, prosegue Greppi. “Per questa ragione riteniamo che i fondi settoriali siano particolarmente preziosi in chiave tattica, poiché possono offrire un'esposizione fattoriale diversa, difficilmente isolabile con strumenti a impronta tematica. Preferiamo quindi utilizzare l'esposizione tematica per la parte core del portafoglio, in modo da permettere a un tema di esprimere tutto il suo potenziale di crescita in un periodo sufficientemente lungo. Per la parte satellite del portafoglio invece”, conclude il portfolio manager, “prediligiamo strumenti che offrono esposizione settoriale, perchè ci consentono un approccio più tattico alle diverse fasi del ciclo economico e di tenere sotto controllo le valutazioni del portafoglio”.
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