“Per la nostra allocazione in ambito azionario utilizziamo sia fondi divisi per area geografica che fondi globali”. Stefania Taschini, responsabile Divisione Multi-manager di Anima SGR, spiega come la società di gestione, “in linea generale” adotti un approccio "core-satellite", con la combinazione di fondi attivi e passivi. “Per la parte ‘core’ del portafoglio – specifica Taschini –, preferiamo utilizzare i fondi passivi o gli ETF, che ci consentono di avere un’esposizione diversificata riducendo i costi complessivi”. L’esperta indica la presenza di classi di attivo o aree “dove l’allocazione ai passivi è maggiormente utilizzata o ha più senso, come nel caso dei mercati altamente efficienti o dove la generazione di alpha da parte dei gestori attivi è più difficile e discontinua”. Ne è un esempio il mercato statunitense, in cui “la percentuale di fondi passivi o a basso tracking error è superiore rispetto, ad esempio, a Europa, Asia Pacifico o nei Paesi Emergenti”.
Alla domanda relativa ai temi che stanno guadagnando interesse nei portafogli, Taschini ricorda come l’allocazione in ambito tematico sia volta “sia a gestire attivamente singoli temi di investimento, con approccio più tattico, sia a investire in temi con una crescita strutturale nel lungo periodo”. Tra questi, la manager include “sicuramente” tecnologia, robotica e intelligenza artificiale, cloud computing e cyber security. “Con un orizzonte temporale di lungo periodo consideriamo anche il settore della salute e l'innovazione nella sanità, inclusi biotecnologie, dispositivi medici, Health Tech. Tra gli altri temi menzionerei Infrastrutture, demografia e invecchiamento della popolazione, che consentono di diversificare il portafoglio verso un’esposizione più difensiva, riducendo la correlazione con i mercati più tradizionali”. Per alcuni temi e settori, tuttavia, “è opportuno adottare un approccio più tattico e opportunistico, gestendo al meglio il timing dell’investimento: tra questi, citerei energia ed energie rinnovabili, materie prime e consumi, siano essi di base o discrezionali. Per queste allocazioni, anche il contesto macro top down ha un ruolo fondamentale per la decisione di investimento”.
Per quanto riguarda le caratteristiche che un fondo azionario dovrebbe avere per essere incluso nel portafoglio in questo momento, Taschini ricorda che, “con l’inserimento in portafoglio di strategie globali tematiche e ESG/sostenibili è emersa in modo dirompente l’esigenza di monitorare in modo diretto e approfondito le esposizioni sottostanti dei singoli fondi, richiedendo una maggiore trasparenza sui dati di portafoglio, oltre che sui processi associati”. In particolare, rimarca l’esperta, “il contesto sfidante degli ultimi anni ha portato a significative rotazioni settoriali e di stile, con un’elevata concentrazione dei rendimenti su specifici nomi e settori. Monitorare con attenzione l’esposizione complessiva dei nostri portafogli è pertanto diventato fondamentale. In fase di due diligence, infatti, prestiamo particolare attenzione a individuare gestori attivi, ma che siano in grado, nel contempo, di gestire in modo efficiente le esposizioni settoriali e di stile, mantenendo uno stile ‘Core-Blend’. In altre parole – conclude –, evitiamo di avere bias strutturali di portafoglio che non siano gestiti attivamente dal gestore”.
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