Fund selection e private banking: come incrementare le sinergie tra reti e advisory

Nel private banking la relazione tra fund selection, advisory e reti di consulenza sta assumendo una centralità crescente, spinta dall’evoluzione regolamentare, dall’aumento della complessità dei portafogli e dalla domanda di soluzioni più personalizzate. Le strutture stanno ridisegnando modelli e processi per rendere la selezione non solo un presidio tecnico, ma un ingranaggio integrato nella catena del valore: categorizzazione coerente degli strumenti, piattaforme con alert e proposte automatiche, workflow scalabili capaci di trasformare l’analisi dei fund selector in guidance operativa per i banker. La comunicazione diventa dunque un fattore competitivo: reti eterogenee, con competenze e sensibilità diverse, richiedono linguaggi chiari, criteri trasparenti e un confronto continuo che renda comprensibile il metodo e allinei le scelte all’asset allocation. Al centro rimane il tema del value for money, che guida l’adozione di modelli più rigorosi nella selezione, nella comparazione e nella valutazione dei costi. Parallelamente, l’ampliamento dell’universo investibile, dai bond specialistici ai private market, dai tematici alle soluzioni ibride, rende indispensabile un passaggio dalla tradizionale fund selection a una più ampia instrument selection, in cui piattaforme e team centrali assumono il ruolo di riferimento per le reti. Come emerso nel corso di un dibattito tra cinque esperti organizzato da FundsPeople alla prima edizione del “Il giorno del fund selector”, tenutosi a Milano: la vera sinergia nasce proprio dall’equilibrio tra standardizzazione necessaria e personalizzazione sostenibile, permettendo al consulente di offrire soluzioni robuste, coerenti e realmente utili al cliente finale.