Fundstore, quali sono i fondi che cerca un cliente evoluto?

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Simone Calamai, amministratore delegato, Fundstore

Fundstore è il marketplace specializzato in fondi di Banca Ifigest con il più grande catalogo prodotti del mercato italiano. “I risparmiatori che si appoggiano a Fundstore sono i cosiddetti clienti evoluti, che non vogliono essere sollecitati da terzi”, spiega Simone Calamai, amministratore delegato di Fundstore. “La nostra clientela è molto informata e preferisce gestire i risparmi in autonomia oppure può capitare che molti di loro siano affiancati anche da consulenti indipendenti”.

Secondo Calamai, in questi ultimi anni il mercato del Fintech è cresciuto molto grazie soprattutto a tre ragioni: 

  • Educazione finanziaria: rispetto a un tempo, è aumentata molto l’educazione finanziaria in Italia. Questo trend non vale solo per i consulenti ma anche per la clientela finale;
  • Il grado di confidenza con gli strumenti digitali: Cresce il numero di persone che utilizzano internet per accedere a tantissimi servizi;
  • Alto tasso di delusione a seguito dei fallimenti delle banche che ha spinto le persone ad affidarsi a canali alternativi.

“Quello che abbiamo cercato di fare negli ultimi anni è stato potenziare il servizio alla clientela (CRM) per offrire un’assistenza con un maggiore grado di qualità”, spiega l’amministratore delegato.

Coronavirus, la risposta di Fundstore

Con lo scoppio dell’emergenza sanitaria, molti risparmiatori hanno cominciato a vendere le loro posizioni per evitare di incorrere in ingenti perdite. “Durante la pandemia è aumentato tantissimo il traffico sul sito. Molti investitori hanno preferito chiudere le posizioni, altri invece hanno preferito sfruttare i vantaggiosi punti di ingresso che si erano creati”, spiega Calamai. “Si conferma il trend che sempre più risparmiatori preferiscono affidarsi a una strategia o a un gestore piuttosto che costruire indipendentemente la propria asset allocation. Naturalmente vediamo ancora un ‘effetto moda’ soprattutto su grossi temi d’investimento come ad esempio la tecnologia”.

Sfide future

La più grande sfida che riguarda il mondo del fintech è sviluppare i processi di digitalizzazione in Italia. “Il nostro Paese è ancora molto indietro. Penso che il cliente deva essere educato alla digitalizzazione non solo in ambito bancario ma anche in altre sedi. Naturalmente il Coronavirus ha accelerato tantissimo questo processo e sono molto positivo per il futuro”, spiega Calamai. “Da parte nostra, quest’anno abbiamo implementato diversi processi tra cui la firma digitale che ha permesso al cliente di eliminare l’uso della carta.”