Gallardo (Carmignac): "Recessione tardiva negli USA, ma più grave del previsto"

Raphael Gallardo News
Raphael Gallardo, immagine concessa (Carmignac)

Cina, Europa e per ultimi gli Stati Uniti. È questo l’ordine con cui entreranno in recessione nel 2023 i tre principali blocchi economici mondiali. Per il prossimo anno il chief economist di Carmignac Raphaël Gallardo dipinge uno scenario complesso di recessione globale. Unica nota positiva per gli investitori, le opportunità che nasceranno dalla continua desincronizzazione dell’andamento economico di queste grandi aree del mondo. “La recessione negli USA arriverà più tardi, ma sarà più profonda”, dice Gallardo. “Questa è la nostra previsione diversa dal consenso”, afferma.

Fonte: Carmignac, Bloomberg, Novembre 2022.

USA

Secondo l’analisi dell’economista negli Stati Uniti con quasi due posti di lavoro vacanti per ogni americano disoccupato, il mercato del lavoro statunitense resta incandescente. Ciò sostiene la crescita dei salari, ma a sua volta alimenta l’inflazione. “Il prossimo anno, gli Stati Uniti potrebbero registrare un calo dell’attività più brusco del previsto, poiché la Fed ha fatto della lotta all’inflazione la propria battaglia principale”, spiega Gallardo."Non crediamo che gli Stati Uniti registreranno un contesto di recessione lieve e breve all’inizio del prossimo anno. Prevediamo che l’economia statunitense possa entrare in una fase di recessione entro la fine dell’anno, ma con un calo dell’attività molto più marcato e prolungato di quanto previsto dal consensus”, continua il manager. “Per fronteggiare l’inflazione, la Fed dovrà creare le condizioni per una vera e propria recessione, con un tasso di disoccupazione nettamente superiore al 5%, rispetto al 3,5% attuale, che al momento non è previsto dal consensus," afferma Gallardo.

Europa

In Europa, si prevede che i costi elevati dell’energia possano erodere i margini delle aziende e il potere d’acquisto delle famiglie, innescando così una recessione in questo trimestre e nel prossimo. “La recessione dovrebbe essere contenuta, poiché i livelli elevati degli stoccaggi di gas dovrebbero evitare carenze di energia”, analizza l’esperto. “Tuttavia, si prevede che la ripresa economica a partire dal secondo trimestre in poi sia poco brillante, con le imprese riluttanti ad assumere e a investire a causa della continua incertezza relativa alle forniture energetiche e ai costi di finanziamento”, spiega. Di conseguenza la Bce si troverà a dover fronteggiare un contesto al limite della stagflazione. “Francoforte si trova in una situazione difficile, ad ora i mercati stanno prezzando un tasso terminale poco sotto al 3%, ma potrebbe arrivare al di sopra di questa soglia”, dice Gallardo.  

Cina

In Cina è ancora troppo presto per il re-opening e la strategia zero Covid per contenere il virus sta penalizzando fortemente l’attività economica.

“Attualmente l’economia dipende esclusivamente dal settore pubblico che sostiene la crescita grazie agli investimenti in progetti infrastrutturali, ma il settore privato si trova nel bel mezzo di una recessione”, spiega Gallardo. “Le autorità sono state costrette a sostenere la crescita del PIL ricorrendo a un duplice supporto, monetario e diplomatico. Hanno accettato l’allentamento delle condizioni di liquidità e hanno avviato una fase di distensione con gli Stati Uniti”, afferma. “Ciò fa be sperare in un graduale ritorno a un buon stato di salute economica.”

Strategie di investimento

Secondo la view Carmignac in questo scenario di recessione globale le opportunità di investimento nasceranno dalla continua desincronizzazione tra USA, Europa e Cina. “L’insieme di strategie tradizionali contro la recessione rende necessario un portafoglio che privilegia un orientamento difensivo”, aggiunge Kevin Thozet, membro del Comitato Investimenti. “Sul fronte obbligazionario sono preferibili le obbligazioni a lungo termine emesse da emittenti ad alto rating; sui mercati azionari quelle aziende e quei settori che offrono la massima resilienza”, spiega. In particolare per l’azionario Thozet invita a guardare a Oriente: “Dovrebbe rivelarsi utile, oltre a offrire una diversificazione molto favorevole”, dice. “Negli Stati Uniti e in Europa le aspettative sugli utili restano elevate, cosa che non accade in Cina né in Giappone, dato il crollo dello yen”, osserva. "I titoli azionari giapponesi potrebbero trarre vantaggio dal recupero di competitività dell’economia nipponica, ma anche dalla domanda interna”, continua. “La Cina sarà uno dei pochi paesi in cui la crescita economica nel 2023 sarà migliore rispetto al 2022 e, a parità di condizioni, l’economia sta avendo un impatto sugli utili societari”, conclude.