Carenini (Gestielle): “La nostra è una gestione dinamica in cui si integrano produzione e vendita”

Fabrizio Carenini, responsabile Reti Bancarie, ANIMA
Fabrizio Carenini, responsabile Reti Bancarie, ANIMA

Non è la prima volta che succede. Già nel 2014 il fondo Gestielle Cedola Multiasset aveva i volumi di collocamento più alti in Europa. E adesso è il turno del Gestielle Cedola Corporate, al quarto posto dei fondi più venduti nel primo trimestre di quest’anno.  “Dal 2012 ad oggi, da quando è nata questa tipologia di prodotti in Italia- la categoria Target Date Funds (TDF) -, abbiamo lanciato circa una trentina di fondi tutti con performance positiva", spiega Fabrizio Carenini, direttore commerciale di Aletti Gestielle SGR. Quello che sta premiando Gestielle è la scelta fatta nel 2012 (insieme al cambio del management della società) di mettere a punto un programma sulle reti che prevedesse un modello di servizio unico in Italia che punta sull’integrazione tra la direzione commerciale e la direzione investimenti. “Si tratta di una collaborazione che prevede che al fianco del commerciale chiamato a descrivere il prodotto che si sta promuovendo ci sia un analista, un portfolio manager o addirittura il gestore del fondo in modo da raccontare esattamente cosa abbiamo intenzione di fare e come vogliamo farlo”, descrive Carenini.

E aggiunge: “Ciò che ci sta davvero conducendo alla collocazione di centinaia di milioni di euro ad ogni proposta sono da un lato le performance e dall’altro la rete.  Abbiamo un ottimo track record delle performance dei precedenti fondi a finestra con risultati anche a doppia cifra a beneficio dei risparmiatori e lavoriamo con una trentina tra banche e reti partner, che assistiamo con questo modello di servizio integrato che combina produzione e vendita. Ogni anno facciamo circa 150-200 incontri in cui vediamo 8-9000 consulenti  con la presenza di un commerciale e di un gestore. Il nostro fattore critico di successo è la prossimità con la rete: andiamo sul tutto il territorio nazionale, anche nelle città di provincia, dove soprattutto gli operatori di matrice estera e i grossi gestori di portafoglio è difficile che arrivino. Noi portiamo i gestori a parlare con la rete”
 
Cosa chiedono i risparmiatori?
 
La vicinanza alla rete e le performance creano un ambiente di fiducia. Chi è chiamato a dialogare con la rete riesce ad intercettare quali sono le necessità dei risparmiatori. “C’è una domanda di protezione, di flussi costanti, di integrazione del reddito, di gestione del risparmio e non necessariamente di guadagno. Siamo consapevoli che oggi esistono anche strumenti di consulenza avanzata, ma siamo dell’avviso che la componente umana e la capacità di agire e reagire velocemente agli eventi di mercato sia il vantaggio di questi prodotti, caratterizzati da una forte delega. La nostra è una gestione dinamica, in cui la componente commerciale si affianca ad una gestione attiva”, conclude Carenini.