Gestioni patrimoniali in gran rispolvero

Che il numero di chi si affida al risparmio gestito sia in continuo aumento è cosa nota. Una buona spinta spetta proprio ai fondi, anche se quest’anno a giocare un ruolo cruciale sono stati di certo i PIR. Eppure c’è qualcos’altro che ultimamente sembra incuriosire risparmiatori e addetti ai lavori: la gestione patrimoniale. 

Con l’arrivo di MiFID II, infatti, per molti esperti le GP torneranno in auge, proprio per la loro capacità di valorizzare la componente legata alla consulenza. “Sotto molti aspetti hanno delle caratteristiche che rispondono meglio di altri prodotti ad alcuni requisiti che saranno richiesti dalla nuova normativa. Mi riferisco, ad esempio, alla trasparenza dei rendiconti in termini di movimentazione del portafoglio, calcolo delle performance e costi”, conferma Marco Passafiume Alfieri, vice direttore generale di UBI Pramerica SGR. “Inoltre, il maggior grado di personalizzazione che è possibile tramite una gestione patrimoniale si sposa particolarmente bene con modelli di servizio che prevedono, ad esempio, una consulenza a pagamento. Se tutto questo sarà confermato, è ragionevole aspettarsi un interesse crescente da parte di clienti e reti distributive”. Per UBI le masse su questa categoria di prodotti superano oggi i 7 miliardi di euro, con un’ampia gamma di alternative (con soglie d’accesso che partono dai 15.000 euro) e un solido track record in termini di perfomance. Ma la prospettiva di Alfieri è che questa fetta di mercato sia destinata a numeri maggiori. 

Ranking delle SGR per patrimonio gestito
Fonte: Assogestioni. Dati al secondo trimestre 2017.
 

  GPF retail GPM retail Patr. Gestito 
EURIZON CAPITAL SGR SpA 470 23.539 24.009
FIDEURAM INVESTIMENTI SGR SpA 18.683 0 18.683
INTESA SAN PAOLO PRIVATE BANKING SpA 0 13.850 13.850
EUROMOBILIARE ASSET MANAGEMENT SGR SpA 5.539 1.544 7.083
UBI PRAMERICA SGR SpA 1.892 4.984 6.876
BANCA GENERALI 1.535 3.693 5.228
KAIROS PARTNERS SGR SpA 946 4.120 5.066
CREDIT SUISSE (ITALY) SpA 931 3.927 4.858
BANCA PATRIMONI SELLA & C. SpA 1.311 2.957 4.268
CASSA CENTRALE BANCA - CC DEL NORD EST SPA 1.054 3.167 4.221

 

Un trend di crescita appare chiaro anche a Caterina Giuggioli, direttore commerciale della divisione wealth management di Kairos. E non solo perché la GP è, appunto, già MiFID compliant. C’è da monitorare un “contesto di mercato in cui gli strumenti obbligazionari – per decenni protagonisti dei risparmi e dei portafogli amministrati di grandi clienti – hanno perso completamente appeal”, sottolinea l’esperta, ricordando come la gp sia, in fondo, “una manleva nei confronti del cliente e delle decisioni che è chiamato a prendere in contesti finanziari sempre più complessi, integrati e non facilmente intellegibili”.

Lo sanno bene, ad esempio, i professionisti di Cordusio SIM, che curano gli interessi di oltre 3.000 famiglie italiane. “Abbiamo un catalogo prodotti molto ricco e in continua evoluzione per poter conciliare da un lato le esigenze della clientela e dall’altro l’evoluzione dei mercati finanziari divenuti sempre più complessi, in vista della riduzione delle politiche monetarie espansive”, spiega Daniele Gibellini, direttore investimenti della divisione wealth management del gruppo UniCredit. Anche lui nel prossimo futuro si aspetta un’accelerazione della crescita del servizio. “Una gestione patrimoniale, gestita direttamente da specialisti competenti permette, infatti, di reagire alle differenti condizioni di mercato in maniera repentina e analitica, è questo il vero plus rispetto al fai da te degli investimenti”, chiarisce. Tanto più se poi le perfomance di questi strumenti sono pure interessanti. Secondo gli ultimi dati le GP in titoli e in fondi arrivano al giro di boa del primo semestre con un rendimento medio dell’1,9%, superando il risultato medio dei benchmark che ha chiuso con un +1,1%. “È come un abito su misura. Si scelgono le linee di investimento, i sottostanti, gli elementi di protezione e il contributo dell’advisory per costruire non una replica di asset-allocation, ma il proprio percorso di investimento”, afferma Andrea Ragaini, vice direttore generale di Banca Generali. Se il business dunque è in evoluzione, i dati lo dimostrano. “Banca Generali risulta ai vertici del mondo Assoreti nel 2017 per raccolta gestita con 3,5 miliardi nel primo semestre. Di questi quasi 2 miliardi sono rappresentati dalle gestioni patrimoniali Gp Solution. In un anno e mezzo dalla nascita questi prodotti sfiorano i 4 miliardi di raccolta. Insieme ai contenitori assicurativi si mettono in luce per crescita e prospettive. Dai 10,6 miliardi attuali dei due wraper l’AD Mossa ha spiegato di attendersi un livello oltre i 20 miliardi al 2019”, puntualizza soddisfatto il manager. 

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Una buona fetta del mercato italiano però appartiene a Fideuram, con circa 20 miliardi di euro gestiti, uno share importante che dura da oltre vent’anni e che negli ultimi cinque ha visto raddoppiare clienti e cifre, come sottolinea Anna Bagella, responsabile prodotti e servizi della società. “Oggi il nostro fiore all’occhiello è il servizio di gestione patrimoniale OMNIA che, tramite un unico contratto, consente di accedere a tutte le migliori soluzioni gestionali sia interne che esterne. Disponiamo di circa 100 strategie di investimento differenziate per profilo, mercati, sottostanti, idee e la capacità di gestirne di nuove per offrire ad ogni cliente la sua personale soluzione. L’unicità contrattuale non solo rende più semplice e trasparente la rendicontazione del servizio al cliente, ma ne migliora anche l’efficienza fiscale e operativa”, spiega l’esperta.

Un modello su misura

Quest’anno c’è stato poi chi della GP ci ha fatto un vero e proprio marchio di fabbrica: Sofia Gestione Patrimoniale SGR. Il gruppo, che a inizio anno ha cambiato perfino ragione sociale, ha mostrato chiaramente di voler diventare una delle principali società che operano nel settore del wealth management, dove le GP rappresentano perciò il servizio ‘core’. Un modello che premia, visto che in soli sei anni la società ha guadagnato oltre un miliardo di euro, di cui il 60% appunto in gestioni patrimoniali.

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“La nostra logica è quella di stabilire ogni anno, con ciascun cliente, un obiettivo di rendimento e di flusso cedolare, in maniera tale da poter costruire una strategia di investimento in grado di realizzare con alta probabilità questi obiettivi minimizzando la volatilità del portafoglio”, afferma il direttore generale Alberto Crespi. “Dato che normalmente le esigenze dei clienti sono complesse e gli obiettivi molteplici, la nostra logica è quella di proporre un contratto multilinea che consente di diversificare l’investimento su più strategie. Il cliente ha così la possibilità non solo di visionare la posizione complessiva, ma anche di monitorare l’andamento delle singole strategie e il raggiungimento di ciascun obiettivo”. Risultato? Il 2017 conferma il trend positivo. Nel primo semestre le masse sono cresciute di circa 100 milioni, attestandosi a 750 milioni di euro. Insomma qualcosa si muove, ma non è detto che questo veicolo rappresenterà la rivoluzione per tutti.