In un contesto volatile per l’inflazione persistente e l’attesa del taglio dei tassi delle banche centrali, Sam Witherow, gestore del fondo con rating FundsPeople JPM Global Dividend Fund, si sofferma sui fattori che rendono l’investimento nei dividendi particolarmente interessante.
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Agire con la giusta cautela. È questo il monito di Sam Witherow agli investitori per navigare l’attuale contesto di mercato. Lo scenario predominante rimane di ‘soft landing’, ma le incertezze non mancano per un ultimo miglio verso il target di inflazione delle banche centrali che sembra sempre più arduo da raggiungere. Se alla fine dello scorso anno i mercati prezzavano sei tagli dei tassi da parte della Federal Reserve nel corso del 2024, oggi queste prospettive si sono fortemente ridimensionate e gli operatori di mercato prevedono due tagli, se non addirittura uno soltanto. Insomma, le prospettive rimangono ottimistiche anche in virtù di una crescita negli Stati Uniti che continua a essere robusta. Ma le incognite in vista dei prossimi mesi sono tante. “I mercati sono stati forse troppo compiacenti nel prevedere un atterraggio morbido per l’economia statunitense, che rimane comunque il nostro scenario di base, ma l’incertezza sta aumentando”, spiega il gestore del JPM Global Dividend Fund intervistato da FundsPeople. “Stiamo attraversando una fase di dubbi sulla capacità della Fed di riportare l'inflazione all'obiettivo del 2% in un arco di tempo sufficientemente ragionevole. E questo comporta dei rischi”, continua il gestore. “Da quando hanno toccato il fondo nel 2022, i mercati hanno registrato un rally straordinario. Ma diversi segmenti del mercato scambiano ora a multipli storicamente elevati. In più l’epoca del free money da parte delle banche centrali si è conclusa e i tassi reali sono tornati positivi. Ciò significa che gli investitori in questo contesto devono agire con la giusta cautela. Perché non tutto il mercato potrà continuare a salire”, analizza l’esperto di J.P. Morgan Asset Management.
É un buon momento per puntare sui dividendi
In questo scenario secondo Sam Witherow le azioni che distribuiscono dividendi possono avere un ruolo chiave nei portafogli. Ci sono, infatti, alcuni fattori che giocano a favore dell’asset class. Il primo è la forte crescita dei dividendi. “Prevediamo una crescita dei dividendi globali tra il 7 e l'8% nel corso dell’anno. Ciò è supportato dal potenziale di crescita del payout ratio a livello globale che attualmente è ai minimi da 25 anni. Si tratta di una circostanza insolita ereditata dal periodo del Covid in cui gli utili di molte aziende sono aumentati mentre i dividendi sono diminuiti”, osserva il gestore. Il secondo punto di interesse dei titoli che pagano dividendi, in particolare di quei nomi con dividendi più stabili, è il rapporto rischio/rendimento molto favorevole. “Siccome scambiano a sconto il rischio di ribasso è in parte limitato. Questa combinazione di fondamentali solidi e di valutazioni interessanti è un ottimo punto di ingresso”, spiega il gestore.
Nonostante le incertezze su quando avverranno effettivamente i primi tagli dei tassi, le Banche centrali si avviano verso un allentamento delle proprie politiche monetarie. Sebbene nell’ultimo meeting della Fed Jerome Powell non abbia dato indicazioni su quando i tassi verranno diminuiti, il Presidente dell’istituto centrale ha comunque escluso che la prossima mossa possa essere un nuovo rialzo, lanciando un messaggio ‘dovish’ ai mercati. A chi è portato a pensare che i tassi bassi favoriscano automaticamente i titoli growth a discapito di quelli che pagano dividendi, Sam Witherow suggerisce di fare delle distinzioni. Secondo l’esperto, ci sono infatti altri fattori da tenere in considerazione prima di formulare quest’ipotesi. “Ci siamo abituati a pensare che tassi più bassi siano favorevoli per il growth, ma dobbiamo sempre ricordare quali sono gli elementi in gioco: c'è la traiettoria di un titolo, ma c’è anche il suo punto di partenza. Se si parte da una valutazione molto bassa e i tassi d'interesse scendono, i titoli growth possono performare molto bene. Ma la situazione è diversa se come oggi si parte da valutazione elevate e i tassi di interesse scendono”, dice Sam Witherow. “Non dimentichiamo che i tassi d'interesse sono scesi nel 2001-2002 quando i titoli growth hanno subito un crollo. Non sto affermando che questo si ripeterà perché la situazione è diversa. Ma le valutazioni odierne delle mega-cap statunitensi, le cosiddette ‘Magnifiche Sette’, sono molto elevate ed è un elemento che limita il loro potenziale di crescita”, dice il portfolio manager. “Tra l’altro anche all’interno di questo esiguo numero di titoli sta avvenendo un cambiamento, con i management di queste società che diversamente dal passato sono sempre più concentrati su stabilità finanziaria e utili e meno sulla crescita a tutti i costi. È quello che è successo a una società come Meta negli ultimi anni”, dice il gestore.
L’approccio di investimento del JPM Global Dividend Fund
Lo stile di gestione del fondo JPM Global Dividend Fund, una strategia molto apprezzata dagli investitori italiani che nel 2024 ha ottenuto il rating FundsPeople, è moderatamente difensivo, con l’obiettivo di generare rendimenti stabili e una minore cattura dei ribassi di mercato. “Il nostro team azionario formato da 80 analisti copre più di 2.500 titoli a livello globale. Da questo primo universo selezioniamo le società che pagano dividendi e poi restringiamo ulteriormente il campo individuando le società di alta qualità e mal valutate. In questo modo arriviamo a circa 500 titoli. Da qui entrano in gioco i nostri criteri di investimento nei dividendi. Ci concentriamo su tre categorie: le aziende con dividendi elevati e sostenibili, quelle con una crescita dei dividendi sostenibile o con una combinazione solida di rendimento da dividendi e crescita dei dividendi. Ne deriva un universo di circa 200 nomi dal quale, attraverso un ulteriore processo di confronto con gli analisti e di due diligence sui titoli scegliamo le migliori 70 aziende”, spiega il gestore. Per diversificare il rischio, il fondo non investe in modo settoriale. Ma ci sono alcuni settori in cui tende ad avere un’esposizione maggiore. “Abbiamo una posizione importante nei semiconduttori. Ci sono molti titoli di questo settore che pagano dividendi molto interessanti tra l’altro con un premio di valutazione. Non si tratta di un fenomeno legato soltanto al boom dell’IA. Ma dipende dal fatto che si sta per aprire un nuovo ciclo per il mercato dei semiconduttori, con un ritorno della domanda di beni di consumo tecnologici dopo il picco dei consumi durante il Covid”, osserva Witherow. L’altro settore su cui il gestore punta è quello dei servizi di pubblica utilità. “Si tratta di un settore che sta sottoperformando da due anni, in gran parte a causa dell'aumento dei tassi. Allo stesso tempo, si è assistito a un'accelerazione della domanda di elettrificazione. Ciò è dovuto sia all'ingresso di un maggior numero di energie rinnovabili nella rete, che richiede un'infrastruttura di trasmissione molto ampia per supportarle, sia alla presenza di nuove fonti di domanda, come i data center, in particolare negli Stati Uniti. Quindi, vediamo valutazioni basse e prospettive di crescita rapida. È un'ottima combinazione per generare alpha”, conclude il gestore.