Il primo trimestre del 2020 rimarrà a lungo nella memoria degli investitori. A seguito dello shock del Covid-19, hanno attraversato un periodo di volatilità senza precedenti, con rilevanti perdite sulla maggior parte delle asset class. La velocità del crollo ha colto tutti di sorpresa: ad esempio l'S&P 500 è sceso del 30% dal suo punto massimo di febbraio in soli 22 giorni di trading, registrando il più rapido calo della storia. Anche i danni all’economia reale sono stati abbondanti a causa delle misure di lock down che hanno semiparalizzato interi Paesi, con ingenti perdite su PIL e posti di lavoro. “Ciò che distingue in modo sostanziale il crollo del 2020 dagli episodi precedenti è l’eccezionale rapidità̀ della caduta dei prezzi azionari. Nelle fasi iniziali le vendite sono avvenute in modo del tutto indiscriminato, ma non è raro osservare nella classe di attivi un’omologazione di questo tipo in periodi del genere”, osserva Filippo Rima, head of Equities di Credit Suisse AM.
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