Gli investitori ora torneranno a focalizzarsi sull’andamento dei dati macro

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foto: autor Re_birf, Flickr, creative commons

Le elezioni del week-end in Grecia hanno visto il partito Syriza vincere con il 35,5% dei consensi. Tsipras formerà quindi un governo di coalizione con gli ex alleati, i nazionalisti Greci Indipendenti, ottenendo una maggioranza di 155 seggi su 300. Dopo la netta quanto inaspettata vittoria riportata da Syriza alle elezioni politiche greche, Alexis Tsipras ieri ha giurato come premier. Se la composizione della nuova squadra di governo verrà resa nota mercoledì, secondo una fonte di Syriza si va verso una riconferma di Euclid Tsakalotos alla guida del ministero delle Finanze. “Il risultato è positivo e dovrebbe rendere più semplice l’implementazione del terzo piano di salvataggio della Grecia, riducendo le incertezze”, ha commentato Alberto Biolzi, responsabile advisory di Cassa Lombarda, sulle attese per i mercati questa settimana, con particolare attenzione alle elezioni in Grecia e all’effetto delle decisioni Fed.

Ha precisato: “la decisione della Fed di rinviare l’aumento dei tassi ha disorientato il mercato, in particolare per l’accento posto sul rallentamento degli emergenti e la revisione al ribasso delle stime di medio-lungo termine”. E ha concluso: “crediamo che la reazione del mercato sia stata eccessiva (anche per effetto delle scadenze di derivati) e gli investitori ora torneranno a focalizzarsi sull’andamento dei dati macro”. La Fed ha confermato difatti il suo approccio “data dependent” nella normalizzazione dei tassi. La settimana in corso sarà quindi interessante sia in Europa (indici PMI manifatturieri e servizi di settembre, IFO tedesco, fiducia dei consumatori), sia in Cina (PMI manifatturiero ufficiale preliminare di settembre) e USA (vendite di case esistenti e nuove, gli ordini di beni durevoli, la lettura finale del Pil 2Q e la fiducia dei consumatori Univ. Michigan).

I future a Wall Street sono scattati in avanti dopo che James Bullard, presidente della Federal Reserve di St. Louis ma non membro votante del Federal Open Market Committe, ha detto che giovedì scorso avrebbe votato contro la decisione della banca centrale USA di lasciare i tassi invariati: “È tempo di alzarli. Gli obiettivi del FOMC sono stati centrati", ha dichiarato in un’intervista a CNBC sostenendo che i governatori non dovrebbero reagire alle tensioni nei mercati finanziari. Secondo Bullard una stretta è possibile, magari anche a ottobre. A questo punto le parole di Bullard, noto per essere un falco, ridanno fiducia agli investitori: la settimana scorsa i mercati mondiali avevano reagito male alla decisione della Fed di lasciare il costo del denaro sui minimi storici a causa dei recenti sviluppi economici e finanziari nel mondo. Quegli sviluppi avevano riacceso i timori per la tenuta della crescita globale. L'idea ora è che un rialzo dei tassi dimostrerebbe la convinzione dei governatori che l’economia USA può gestire una simile mossa. I future sul Dow Jones sono saliti di 99 punti, quelli dell’S&P 500 di 10,25 punti, quelli del Nasdaq di 19 punti.