Questi sono alcuni dati che emergono dallo State Street Institutional Investor Indicators relativi al mese di aprile.
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Aprile è stato un mese molto negativo per i mercati obbligazionari e azionari, ma la reazione degli investitori istituzionali è stata indicativa. "Piuttosto che rifugiarsi nella liquidità, hanno aumentato la loro allocazione al reddito fisso come non accadeva da più di un anno. Una mossa predittiva, visto il messaggio sui tassi elevati, non più alti, per un periodo di tempo più prolungato, lanciato dalla Fed all’inizio di maggio e le continue speranze di un allentamento della Bce a giugno", dice Michael Metcalfe, head of Macro Strategy di State Street Global Markets. Secondo l'esperto, sebbene sia ancora presto, questo potrebbe essere l'inizio di una rivalutazione da parte degli investitori del loro ancora significativo sottopeso nelle obbligazioni, soprattutto nei bund tedeschi.
Questi sono alcuni dati che emergono dallo State Street Institutional Investor Indicators relativi al mese di aprile. Lo State Street Risk Appetite Index è sceso a quota 0,0 da 0,09, evidenziando un modesto attenuamento della propensione al rischio nel mese di aprile, verso la neutralità.
“La propensione al rischio degli investitori istituzionali si è attenuata nel mese di aprile, trainata da un’impennata della domanda di dollaro, con afflussi che hanno sfiorato il massimo da cinque anni a questa parte. Il rovescio della medaglia è che i flussi degli investitori istituzionali e le esposizioni all’euro rimangono insolitamente bassi", commenta Metcalfe. Come sostiene l'esperto, con un taglio della Bce ormai completamente scontato a giugno e le aspettative di tagli dei tassi USA quasi azzerate, gli investitori devono essere già posizionati per la maggior parte delle potenziali notizie negative sul cambio EURUSD.
"La propensione al rischio nel segmento azionario è stata più eterogenea, con una domanda più debole per i titoli ad alto beta, compresi quelli tecnologici, compensata da una domanda più solida per i mercati emergenti e da minori deflussi dalle azioni dell’Eurozona", prosegue. Inoltre, secondo quanto si legge nella ricerca, anche se ad aprile gli investitori sono tornati al reddito fisso nel suo complesso, la domanda per ora si è concentrata sui Treasury, con scarso appetito per il credito rischioso o per il debito sovrano europeo.” ha osservato
Gli indicatori delle partecipazioni di State Street mostrano che le allocazioni azionarie e in liquidità da parte degli investitori di lungo termine sono diminuite di 0,2 punti percentuali ciascuna, attestandosi rispettivamente al 53,3% e al 18,7 per cento. Le partecipazioni in liquidità sono tornate alla loro media di lungo periodo. Questo mese il principale beneficiario è stato il reddito fisso, le cui allocazioni sono aumentate di 0,4 punti percentuali, raggiungendo il 27,9%, il maggiore incremento mensile da marzo 2023.
"Per quanto possa essere incoraggiante per la propensione al rischio il fatto che un rialzo dei tassi d'interesse negli Stati Uniti sia improbabile, il fatto che le allocazioni degli investitori a lungo termine in liquidità siano tornate alla media di lungo periodo è un po' più preoccupante, in quanto suggerisce che la liquidità "in eccesso" ai margini è ormai esaurita", spiega Metcalfe. Secondo l'esperto, dato che le partecipazioni azionarie sono ancora vicine ai massimi da 15 anni a questa parte, l'asticella delle buone notizie per attirare più denaro verso le azioni si è alzata, visto che gli investitori dovrebbero probabilmente finanziarle con un "sottopeso" in liquidità. "Al contrario, se i tassi d'interesse statunitensi rimarranno davvero alti e stabili per il momento, gli investitori potrebbero iniziare a rivalutare la loro significativa sottoponderazione nel reddito fisso e sembra che abbiano iniziato a farlo in aprile", conclude.