L’analisi della Global head of Distribution della società, raggiunta da FundsPeople in un recente incontro a Milano, spazia dal potenziale degli ETF come ulteriore veicolo per la diffusione delle strategie attive da una sponda all’altra del’Atlantico, al valore della sostenibilità nella gestione attiva e passiva.
Mercati monetari da una sponda dell’Atlantico, titoli governativi dall’altra (e nello specifico, in Italia). Queste due tendenze sono state dettate, anche, dal contesto di tassi elevati in cui investitori e addetti ai lavori si sono trovati nell’ultimo periodo. “Si tratta quindi di un momento molto insolito per il mercato”, ammette Jennifer Grancio, Global head of Distribution di TCW raggiunta a Milano da FundsPeople.
“Quello a cui stiamo assistendo negli Stati Uniti è una rinnovata ricerca da parte degli investitori della duration e a un ritorno del denaro nel reddito fisso. Quindi non ci si può limitare al mercato monetario o a una duration molto breve. Si dovrebbe anche investire con una maggiore duration nel lungo periodo”, spiega l’esperta.
Nel futuro anche gli ETF attivi
Anche nell’ambito della gestione passiva e degli ETF le discrepanze tra Stati Uniti ed Europa continuano a emergere. “Nonostante in Europa il mercato degli ETF stia crescendo, quello degli ETF attivi non ha ancora vissuto lo stesso trend degli Stati Uniti, dove quest’ultimo è decollato”, dice Grancio. Gli ultimi due anni in America si è assistito a una vera e propria crescita degli ETF attivi, che “sono passati da una fase iniziale quasi in sordina a quella in cui molti gestori patrimoniali hanno convertito i fondi comuni tradizionali, andando a integrare la propria offerta di ETF”, spiega.
Anche TCW ha sposato questo trend negli Stati Uniti. “Abbiamo un prodotto indicizzato ma la restante parte dell’offerta è composta da fondi attivi. Dunque, utilizziamo l'ETF su strategie attive perché negli Stati Uniti è molto vantaggioso dal punto di vista fiscale”, commenta.
Secondo l’esperta, dunque, è solo questione di tempo e questo trend riuscirà a permeare anche il mercato del Vecchio continente, contribuendo – insieme ai fondi comuni – ad un’ulteriore diffusione delle strategie attive.
Prospettive (incerte) di mercato
Le prospettive di mercato di TCW prendono ancora in considerazione la possibilità che, nel corso del 2024, si possa verificare una recessione o un hard landing. E, proprio per questo, sia i portafogli azionari che quello obbligazionari sono posizionati tenendone conto.
“Secondo il mio punto di vista i fondi multi-asset sono in questa fase di mercato una parte molto importante della costruzione di un portafoglio. Dobbiamo tenere in conto che i mercati potranno cambiare nel corso del tempo ma questo tipo di strategie rappresenta un ottimo modo per diversificare, tanto per noi quanto per gli investitori”, ammette.
L’esperta si sofferma anche sulle strategie con filtro ESG. “In TCW crediamo che, quando si tratta di sostenibilità, il livello di governance di un'azienda sia importante per la sua attività finanziaria e non. Proprio per questo non può essere trattato come un elemento separato”.
In qualità di investitori, secondo l’esperta, il loro compito è quello di pensare che: “Quando escludiamo nella selezione alcuni titoli o società in nome di criteri di sostenibilità lo facciamo nell’interesse dell’investitore stesso, nella convinzione che le decisioni non possano essere basate soltanto sul valore finanziario dei titoli o delle società”, prosegue. In TCW, a detta della professionista, possono contare su una grande expertise in fatto di sostenibilità. “Non ci affidiamo ad agenzie di rating o a punteggi esterni, facciamo in house tutto il lavoro di base. Abbiamo una lunga storia di impegno, in particolare sul fronte del credito, perché siamo un grande investitore dal punto di vista delle cartolarizzazioni. Negli Stati Uniti, ad esempio, gestiamo una serie di ETF tematici Net Zero”, conclude.