L'area dell’Asia-Pacifico è il secondo mercato più prolifico per questo tipo di emissioni dopo l’Europa. Nel 2021 il loro volume è cresciuto di 3,5 volte rispetto all’anno precedente.
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Un contesto favorevole per i green bonds in Asia. È quanto mette in evidenza una recente analisi di Robeco che registra un boom negli ultimi anni delle obbligazioni verdi nel mercato dell'Asia-Pacifico (APAC). Nel 2021, l'area è diventata il secondo mercato più prolifico per questo tipo di emissioni raggiungendo un controvalore di oltre 390 miliardi di dollari alla fine dell’anno. Con ulteriori 152 miliardi di dollari di debito verde nel 2021, il mercato è cresciuto di 3,5 volte rispetto al volume del 2020. La Cina è in testa, seguita al secondo posto da Giappone e Corea del Sud.
“L'aumento delle emissioni di green bond nella regione APAC riflette la tendenza globale orientata agli investimenti ESG, ma lo slancio è particolarmente forte in Asia”, osserva Michiel de Bruin, portfolio manager della strategia RobecoSAM Global Green Bonds. Secondo l’esperto l'economia dell'area APAC si presta bene ad un'espansione dei green bond. La sua leadership globale nella produzione di veicoli elettrici, batterie ed energie rinnovabili la rende un ambiente ideale. Anche il crescente sostegno all'agenda climatica globale ha contribuito allo sviluppo del mercato dei green bond. “Dopo la COP21 del 2016, la maggior parte dei Paesi asiatici ha varato misure per limitare il riscaldamento climatico a +1,5°C rispetto ai livelli preindustriali”, spiega Michiel de Bruin. “Anche se la Cina ha annunciato con un certo ritardo il suo obiettivo di neutralità carbonica entro il 2060, la sua solida politica top-down ha nel frattempo funzionato come massiccia leva per il mercato dei green bond nella regione”, continua.
Al lavoro per nuove normative
Anche gli sviluppi e le normative legate al clima in altri mercati hanno contribuito all'espansione di questo mercato. Un esempio fondamentale è rappresentato dalle normative dell'UE, come la Sustainable Finance Disclosure Regulation (SFDR), la proposta di una direttiva sulla due diligence orientata alla sostenibilità delle imprese e il sistema di scambio delle quote di emissione (ETS), che hanno indirettamente imposto un nuovo onere ‘verde’ alle imprese e alle società finanziarie asiatiche, che dovrebbero conformarsi agli standard dell'UE per mantenere i legami commerciali con i suoi Stati membri. “Un modo per l'Asia di allinearsi al trend di transizione globale è quello di migliorare l'informativa ESG e di rendere più sostenibili gli investimenti attraverso i green bond”, sottolinea Michiel de Bruin.
Mentre l'UE ha fatto un grande passo avanti con la sua tassonomia verde, molti Stati asiatici come Cina, Giappone, Singapore, Corea del Sud, Malesia e Thailandia hanno sviluppato grandi iniziative per stabilire le proprie tassonomie green. “In questa proliferazione di tassonomie che sfidano l'unificazione del mercato dei green bond, la Common Ground Taxonomy (CGT) rappresenta un barlume di speranza”, dice il gestore di Robeco. “La CGT è stata pubblicata durante la COP26 ed è il risultato della fusione delle tassonomie dell'UE e della Cina. Pur essendo ancora in fase iniziale, potrebbe diventare lo standard in Asia”, continua.
La stragrande maggioranza dei Paesi dell'area APAC non ha ancora stabilito requisiti obbligatori di informativa ESG, rendendo difficile il confronto tra gli emittenti e impedendo agli investitori obbligazionari di prendere decisioni informate. Le prime linee guida cinesi per l'informativa ESG delle imprese sono state emanate nel giugno 2022. “Queste linee guida volontarie offrono un assaggio di ciò che ci si può aspettare dalla futura disclosure obbligatoria cinese”, spiega Michiel de Bruin. Singapore, Hong Kong e Malesia hanno recentemente reso obbligatorie le raccomandazioni di divulgazione della TCFD. Inoltre, Giappone e Taiwan hanno introdotto l'obbligo del bilancio di sostenibilità.
Questo slancio verso l'informativa ESG pone l'Asia in un'ottima posizione nella corsa globale alle best practice ESG e alle emissioni green. “La posizione dell’area APAC nel mercato globale dei green bond potrebbe anche essere un mezzo per dimostrare la leadership della regione in un nuovo sistema finanziario in cui l'ESG è pienamente integrato”, conclude l’esperto.