Guida pratica all’investimento in biotech nella corsa al vaccino per COVID-19

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Gianpaolo Nodari, amministratore delegato di J Lamarck

La paura del coronavirus sta dominando tutti i media e sta suscitando molti timori anche tra gli investitori. Nonostante il fatto che le severe restrizioni agli spostamenti e alle attività imposte da molti governi nel mondo rallenteranno sicuramente l'economia globale, esiste un settore che potrebbe trarne beneficio: quello della salute e, di conseguenza, gli investimenti in aziende biofarmaceutiche, grazie ai fondamentali molto solidi e a lungo termine. “È infatti altamente probabile che saranno i ricercatori in biotecnologia quelli in grado di commercializzare un vaccino o una cura”, spiega Gianpaolo Nodari, amministratore delegato di J. Lamarck, società advisor del fondo Selectra J. Lamarck Biotech e Selectra J. Lamarck Pharma.

Molti investitori si sono così lanciati alla ricerca di opportunità interessanti in questo settore nella speranza di acquisire la società che, trovando una soluzione di successo alla diffusione del virus, consentirà loro di realizzare straordinarie plusvalenze. Sebbene non vi sia motivo di negare tale possibilità, scegliere le società giuste su cui scommettere può essere molto complicato, sia per le numerose insidie degli investimenti tematici basati su uno sviluppo temporaneo come una pandemia, sia per la complessità del settore.

Come affrontare dunque un investimento in questo megatrend?

  • Non puntare tutto su un solo cavallo: “La parola d’ordine è, come sempre, garantire un’adeguata diversificazione del portafoglio. Fondamentale non è soltanto quella del portafoglio d’investimenti in senso ampio ma anche di quella parte che si sceglie di allocare alle biotecnologie”, spiega. “Si può ottenerla in due modi: affidandosi ad un consulente specializzato sul settore, che ne abbia una conoscenza profonda e sappia come costruire un portafoglio ad hoc, oppure acquistando un fondo tematico dedicato, per sua natura strumento che distribuisce rischio e opportunità su una pluralità di titoli”.
  • Presto che è tardi: Cercare di acquistare società in procinto di ottenere l’approvazione di un farmaco è controproducente, e bisogna essere anche un po’ degli indovini. “Spesso la Borsa sconta la possibile approvazione di una nuova molecola con grande anticipo, con il risultato che si rischia di acquistare il titolo dell’azienda a prezzi molto alti. Una raccomandazione più saggia è investire invece sui fondamentali solidi delle imprese biotech, nella loro crescita a lungo termine grazie alle “pipeline” ampie di prodotti in fase di sperimentazione. Ciò consentirà di raggiungere risultati molto più soddisfacenti”.
  • I vertici: Scommettere sulla buona gestione di una società, o governance, è sempre una mossa vincente. “Sono delle buone candidate quelle aziende che mostrano di avere esperienza nella comunicazione con le autorità preposte alla validazione dei farmaci (come negli USA la FDA, Food&Drug Administration, o in Europa l’EMA, European Medicines Agency)”, ricorda. “Meritano poi di essere considerate le aziende i cui farmaci sono già entrati in fase di commercializzazione, che hanno un fatturato in crescita e che, in particolare, possono contare su un management team esperto e con alleanze e collaborazioni con società Big Pharma e il mondo accademico. Quest’ultima relazione può infatti garantire l’accesso a particolari scoperte scientifiche”.
  • Il bersaglio: Quale obiettivo debba avere l’investimento è una delle domande principali che l’investitore si deve porre. “È opportuno chiedersi se si vuole investire principalmente in innovazione, e avere quindi una maggior esposizione alla biotecnologia, oppure in aziende farmaceutiche consolidate, in questo caso si tratta delle Big Pharma”.
  • Consigli pratici: “Poiché le azioni sono un investimento rischioso, è necessario assicurarsi di conoscere gli indicatori, finanziari e non, a cui prestare attenzione per determinare se un'azione è un buon investimento. É giusto chiedersi soprattutto quale sia il livello di rischio che si è disposti a correre, tenendo sempre conto che a maggiori rendimenti attesi corrispondono tendenzialmente maggiori rischi”.

Sono aziende biotecnologiche quelle impegnate attualmente nella corsa, con il supporto delle autorità governative, per trovare una soluzione al virus COVID-19. “Nello scenario più probabile, alcune società ne emergeranno vittoriose, premiando gli investitori con rendimenti accattivanti. Ma il fai da te è altamente sconsigliato. Sarebbe opportuno affidarsi a consulenti esperti o utilizzare un fondo in modo da ottenere il vantaggio della diversificazione, della gestione professionale nonché di un rendimento potenzialmente più elevato”, conclude Nodari.