Wagner (BLI): “Nonostante le valutazioni stiano diventando elevate, l’azionario rimane l’asset class di riferimento”

Zoom in tight, Flickr, Creative Commons
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Nei primi nove mesi dell'anno abbiamo osservato un rialzo generalizzato dei principali listini azionari, con l'Europa e gli emergenti che hanno realizzato le migliori performance. In particolare, molti asset manager stanno sovraponderando il mercato azionario europeo e dei mercati emergenti in quanto sono caratterizzati da valutazioni meno care rispetto ai listini americani. Inoltre, nonostante i mesi estivi siano generalmente turbolenti, la volatilità è rimasta su livelli molto bassi. È importante non sottovalutare questo aspetto, in quanto se da un lato il ritorno della volatilità andrebbe a beneficio della gestione attiva, dall'altro si potrebbero verificare dei movimenti repentini difficilmente prevedibili. In particolare, "visti i miglioramenti della crescita economica nella maggior parte delle regioni, i tassi di interesse bassi e i rendimenti obbligazionari modesti, l’azionario continua ad essere l’asset class di riferimento nonostante le valutazioni stiano diventando elevate”, osserva Guy Wagner, chief investment officer and managing director di Banque de Luxembourg Investments (BLI).

Indicatori economici del settore manifatturiero

Gli indicatori economici del settore manifatturiero continuano ad essere incoraggianti nella maggior parte delle regioni. Negli Stati Uniti, l’indice ISM a settembre si è attestato a 60,8 punti, raggiungendo il massimo dal 2004. In Francia, dopo tre mesi di negoziati con i sindacati, il presidente Emmanuel Macron ha avviato una riforma del mercato del lavoro con l'obiettivo di ridare flessibilità al mercato e di indebolire il potere contrattuale dei sindacati. In Giappone, il Primo ministro Shinzo Abe sta cercando di avvantaggiarsi della situazione economica favorevole del Paese e della debolezza dell'opposizione per rafforzare il proprio mandato. In Cina, alla vigilia del diciannovesimo Congresso del partito comunista cinese, la crescita appare più robusta grazie ad un adeguato livello di espansione del credito e ad una spesa pubblica più stabile.

Politiche banche centrali e mercato valutario

In occasione dell’ultimo vertice del 19 e 20 settembre, la Fed ha lasciato invariati i tassi di interesse nell’intervallo 1%-1,25% e ha annunciato di voler iniziare un piano di graduale riduzione del bilancio. La BCE, in occasione dell’ultimo meeting, ha mantenuto invariati i tassi di riferimento e ha rinviato a fine ottobre le decisioni sui tempi e le modalità di uscita dal QE. Nonostante i rendimenti obbligazionari siano saliti leggermente nel mese di settembre, rimangono tuttavia su livelli bassi. In particolare, il rendimento dei titoli di Stato a 10 anni è salito in Germania, Francia, Italia e Spagna. In termini generali, “con livelli di rendimento modesti, il mercato obbligazionario risulta poco interessante”, afferma Wagner.

Nei primi otto mesi dell'anno abbiamo assistito ad un forte rafforzamento dell'euro, che ha guadagnato il 13,2% nei confronti del dollaro. Questo trend ha subito una battuta d'arresto a settembre, dove la moneta unica ha ceduto lo 0,80% nei confronti del dollaro, chiudendo il mese a 1,1814. Il leggero recupero del dollaro è stato favorito da alcuni eventi politici come la riforma fiscale presentata da Trump e il referendum sull’indipendenza della Catalogna. L’esperto sottolinea che, con il crescente impatto degli eventi politici sul mercato valutario, risulta più difficile prevedere l’evoluzione dei tassi di interesse.

Fondi BLI con Marchio Funds People

La Banque de Luxembourg Investments vanta di due fondi con rating Consistente, il BL-Equities Japan e il BL-Global 75. Il primo comparto, appartenente alla categoria degli azionari Giappone, ha guadagnato l'11,4% nei primi tre trimestri dell'anno. Il comparto ha tratto beneficio dal forte rally del mercato azionario nipponico del secondo trimestre, con il Nikkei 225 che ha guadagnato quasi il 6%. ll BL-Global 75, appartenente alla categoria dei bilanciati aggressivi, ha guadagnato il 2,6% nei primi nove mesi dell'anno. Si tratta di un prodotto misto con profilo dinamico che punta su un’allocazione neutra delle attività che consiste nell’investire circa il 75% del patrimonio in azioni. Dopo un primo trimestre positivo (+3,85%), il comparto ha fatto registrare una lieve flessione nei due trimestri successivi, rispettivamente -0,53% e -0,63%.