I mercati non quotano allo stesso modo la ‘E’ e la ‘S’ di ESG

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Annie Spratt, foto concessa (Unsplash)

In un precedente articolo, Duncan Lamont, CFA, head of Strategic Research di Schroders, ha analizzato l'impatto dei rischi ESG (ambientali, sociali e di governance). La conclusione è stata che questi fattori influenzano le valutazioni, ma che esistono differenze settoriali. In questo articolo vengono approfonditi i dettagli di questo effetto della sostenibilità sui prezzi delle azioni e vengono individuate alcune importanti sfumature.

L'effetto ESG è recente

Un primo punto interessante. Solo negli ultimi anni il mercato ha iniziato a prestare maggiore attenzione ai rischi ambientali. Prima del 2017/18, gli investitori non si preoccupavano più di tanto (almeno nel complesso) se un'azienda danneggiasse o meno l'ambiente. Le valutazioni delle aziende 'buone' e 'cattive' erano più allineate (Figura 4).

Ma, come mostra il grafico 4, da allora molti settori sono entrati in un trend rialzista. Come previsto, questi trend sono stati messi sotto pressione da fattori come il COVID, la guerra in Ucraina e altri. Tuttavia, la direzione della tendenza è chiara.

Anche in alcuni settori in cui il livello di discriminazione degli investitori nei confronti del rischio ambientale è ancora basso, tale discriminazione è aumentata. I servizi di comunicazione (illustrati qui sopra) sono un buon esempio. Così come i beni di consumo.

Questi cambiamenti coincidono grosso modo con l'aumento del costo finanziario delle emissioni di carbonio. Ad esempio, per la maggior parte dei cinque anni precedenti, il prezzo dei permessi di emissione di carbonio nel sistema di scambio di quote di emissione (ETS) dell'UE è stato inferiore a 10 euro. Ma è raddoppiato a oltre 20 euro nel 2018, ha raggiunto i 30 euro nel 2019 e si è impennato nel 2021 e 2022. All'inizio del 2022 si è avvicinato a 100 euro.

L'impatto sul settore sanitario

Vale la pena di dare un'occhiata più da vicino al settore sanitario. Queste aziende hanno un impatto ambientale relativamente basso rispetto a molte altre. Tuttavia, prima dell'avvento del COVID-19, gli investitori avevano valutato le aziende sanitarie più ecologiche a multipli sempre più alti rispetto ai loro analoghi più inquinanti. Poi è arrivato il COVID e altre priorità sono diventate più importanti. La tendenza pre-pandemica ha subito una grave battuta d'arresto. Anche su base mensile (rispetto al dato medio di 12 mesi riportato di seguito), le aziende sanitarie meno rispettose dell'ambiente continuano ad avere valutazioni più elevate.

Inoltre, non si è verificata alcuna tendenza nella determinazione del prezzo dei rischi sociali; il grafico del settore dei beni di prima necessità riportato di seguito è abbastanza rappresentativo.