Il debito pubblico aumenta a causa di spese eccessive, entrate insufficienti, deficit di bilancio, interessi sul debito preesistente e crisi economiche impreviste. Ora è arrivato anche il costo per la transizione climatica.
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Il debito pubblico è l'ammontare complessivo di denaro che uno Stato deve ai creditori derivante da prestiti e obbligazioni. Si tratta di un indicatore economico fondamentale, che riflette l'equilibrio tra entrate e spese del governo, influenzando le politiche fiscali e la sostenibilità economica. La gestione del debito pubblico è cruciale per evitare crisi finanziarie e garantire la stabilità economica nel lungo termine.
Il ruolo della politica monetaria
La politica monetaria può influenzare molto il debito pubblico di un Paese. Un taglio dei tassi d’interesse, seppure teso alla stabilizzazione dei prezzi, comporta un minor costo del debito pubblico in quanto gli interessi che vengono pagati su di esso diminuiscono. Se la Banca centrale riduce il costo del denaro, si riduce anche il peso del debito pubblico contratto nella propria valuta.
Il mercato dei tassi globali ha mostrato una certa fragilità: secondo TCW, gli investitori si sono resi conto dell'incertezza politica. “Nonostante la persistente narrazione del perfect landing, è sempre più diffusa la sensazione che le fondamenta dell'economia e dei mercati siano più fragili di quanto le attuali valutazioni lascino intendere” spiega Ruben Hovhannisyan, portfolio manager, fixed income, TCW. “Crediamo che il secondo semestre dell'anno probabilmente confermerà un peggioramento della crescita economica, con la possibilità di ulteriori tagli da parte della Fed, oltre che una maggiore volatilità del credito”.
Il caso italiano
Diversi Paesi sviluppati hanno rapporti debito/Pil superiori al 100%, in particolare il Giappone, con oltre il 250%, il livello più alto al mondo. Italia, Stati Uniti e Francia hanno rapporti superiori al 110 per cento.
Il rapporto tra tassi d’interesse reali e tassi di crescita reali influenza la capacità di un'economia di contenere il debito, in base al saldo primario del Paese. “L'Italia sembra essere oggetto delle maggiori pressioni per contenere il proprio saldo fiscale, a causa del suo tasso di crescita strutturalmente basso e dei tassi d’interesse di mercato più elevati” spiegano Thomas Kasanin, fixed income credit analyst, e Ivan Morozov, sovereign analyst T. Rowe Price. “Anche il Regno Unito e la Francia hanno tassi d’interesse reali più alti dei tassi di crescita reali, mettendo in luce uno dei rischi dell'aumento del debito”.
Transizione energetica, ulteriore peggioramento delle condizioni del debito
La transizione climatica può comportare un aumento del debito pubblico per gli Stati a causa dei significativi investimenti iniziali necessari per passare a fonti di energia rinnovabile e tecnologie sostenibili. Questi investimenti superano spesso le risorse disponibili, spingendo i governi a ricorrere al debito. Inoltre, la sostituzione di impianti inquinanti e la fornitura di sussidi e incentivi per le tecnologie verdi comportano spese aggiuntive.
Grafico a cuneo ipotetico della roadmap di decarbonizzazione
Temperature e precipitazioni estreme si osservano in varie regioni del mondo. Un modo in cui queste perturbazioni hanno un impatto sui mercati è quello di esercitare pressioni al rialzo sull'inflazione. L'aumento dell'inflazione alimentare è ben visibile nei prezzi record di diversi prodotti di base, tra cui cacao, caffè, olio d'oliva e arance. “L'inflazione climatica sarà probabilmente un tema d'investimento importante, dato che le temperature estreme continuano ad avere un impatto sull'attività di vari settori. Gli investitori possono contrastare le pressioni al rialzo sui rendimenti riducendo l'esposizione ai tassi d'interesse nei mercati che dipendono fortemente dalla produzione di energia idroelettrica e in quelli in cui l'inflazione alimentare ha un peso rilevante nel paniere dell'indice dei prezzi al consumo, conclude”, concludono Irene Lauro, environmental economist, e Ben Popatlal, multi-asset strategist, Schroders.