I primi effetti della legge di bilancio sul sistema pensionistico

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foto: autor Monica Arellano-Ongpin, Flickr, creative commons

In occasione della X edizione del Salone del Risparmio, Arca Fondi SGR ha presentato il convegno “Il bilancio del sistema previdenziale italiano: gli effetti delle novità pensionistiche per il 2019” in collaborazione con Itinerari Previdenziali. All’evento ha partecipato anche l’On. Dario Galli, vice ministro dello sviluppo economico. Partendo dall’analisi degli andamenti della spesa pensionistica, delle entrate contributive e dei saldi delle differenti gestioni pubbliche e privatizzate che compongono il sistema pensionistico obbligatorio, sono state illustrate le tendenze del rapporto spesa totale/PIL in una prospettiva di breve e di medio-lungo termine, con riferimento sia all’adeguatezza delle prestazioni sia alla sostenibilità finanziaria.

“È da diversi anni che collaboriamo con Itinerari Previdenziali. Riteniamo che per sviluppare la previdenza complementare sia fondamentale fare formazione e informazione, soprattutto tra i giovani", ha affermato Ugo Loser, amministratore delegato di Arca SGR. "Nella previdenza complementare il fattore tempo è di primaria importanza perché l’orizzonte temporale deve necessariamente essere di lungo termine. Prima si inizia, prima si ottengono rendimenti interessanti e si mettono in circolo risorse a supporto dell’economia del Paese”.

Alberto Brambilla, presidente Centro Studi e Ricerche Itinerari Previdenziali, ha aggiunto: Se per le pensioni i dati sono positivi, al netto dei costi per le modifiche introdotte con la conversione del decreto legge n. 4 del 29 gennaio 2019, altrettanto non si può dire per altre variabili fondamentali di sistema. Soprattutto per l’assistenza, che è passata dai 73 miliardi del 2008 ai circa 116 del 2018 (+ 43 miliardi) finanziati dalla fiscalità generale. Considerando che il Paese è al palo come incremento della produttività e che le nuove spese assistenziali, segnatamente il reddito di cittadinanza e le pensioni di cittadinanza, comporteranno maggiori oneri che incrementeranno deficit e debito, la sostenibilità complessiva del nostro welfare appare sempre più a rischio