I principi filosofici obbligazionari di TCW

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Nell’industria dell’asset management diverse sono le expertise che caratterizzano una casa di gestione dall’altra. Alcune società fanno delle proprie competenze nell’universo azionario il loro punto di forza, altre sul multi-asset, altre ancora si contraddistiguono invece per le loro soluzioni obbligazionarie. Una di queste è TCW, asset manager statunitense con 205 miliardi di dollari di masse in gestione, presente sul mercato italiano con un’offerta tutta obbligazionaria, in particolar modo attraverso i fondi TCW Funds MetWest Total Return Bond e TCW Funds MetWest Uncostrained Bond.

Funds People ha incontrato Bryan Whalen, co-gestore dei suddetti fondi e membro del board della società composto da altri tre portfolio manager, ovvero Tad Rivelle, Laird Landmann e Stephen Kane. Il gestore ci spiega come, con un’esperienza media pari a 25 anni, i quattro fund manager fanno capo ad una serie di analisti, trader e ricercatori suddivisi in vari team settoriali, tra cui securitized products, cerdit, government/rates, investment risk management, product specialists ed emerging markets debt. L’obiettivo è quello di focalizzarsi su una filosofia di investimento concentrata sull’analisi delle valutazioni, attraverso un processo disciplinato che unisce l’analisi bottom-up a quella top-down, risultato consistente per più di 20 anni.

La filosofia di investimento obbligazionaria di Whalen e il suo team parte da alcuni principi filosofici. Secondo il manager, i mercati obbligazionari sono al momento mediamente invertiti rispetto al passato, i fattori tecnici possono temporaneamente scostare i prezzi dai fondamentali, con le persistenti inefficienze persistenti possono essere sfruttate attraverso una ricerca disciplinata e una selezione bottom-up. Al netto di questi principi, per Whalen la sovraperformance può essere raggiunta attraverso un’implementazione disciplinata di diverse strategie obbligazionarie, un’applicazione del processo di ricerca basato sulle valutazioni dei fondamentali, e una concentrazione sulla gestione settoriale e sulla solida selezione dei titoli di investimento.

A livello percentuale, l’attribuzione storica della società è sempre stata di tipo obbligazionaria multi-settoriale, dove il 50% dell’alfa è generato attraverso la suddetta selezione di titoli di investimento attraverso una forte ricerca di fondamentali solidi e con un controllo del rischio in portafoglio mantenuto con dei limiti di concentrazione intorno al 2,5%. Le decisioni settoriali contribuiscono invece al 30% della generazione di alfa dei portafogli, dove la rotazione risulta a detta di Whalen un elemento fondamentale del MetWest Total Return Bond e, come risultato, i pesi dei settori possono discostarsi sostanzialmente dall’indice. La curva dei rendimenti è generalmente una componente contenuta della generazione di alfa, ma a volte, come ad esempio è successo nel 2007 e nel 2003 quando la curva era agli estremi, questa può rappresentare una fonte significativa di rendimenti, ragion per cui racchiude il 10% dell’alfa del portafoglio. Infine, con il 5% ciascuno, la duration e il trading completano l’approssimazione percentuale dell’alfa storico del team.

Il TCW Funds MetWest Total Return Bond

Tra l’offerta obbligazionaria della casa in Italia troviamo il TCW Funds MetWest Total Return Bond, un prodotto che ha come benchmark l’indice Bloomberg Barclays Capital Aggregate Bond, e come obiettivo la conservazione del capitale investito. Il portafoglio prevede un’ampia discrezione nell’investire in titoli obbligazionari con qualità media del credito che oscilla tra A e AAA. Con 447 posizioni in portafoglio, la duration media è al momento pari a 5,69 anni, dove il 38,58% del fondo è investito in US Treasuries, il 25,35% in US Agencies e il 13, 52% in titoli con rating AA. In termini settoriali, il 32,53% del comparto si concentra in US Government, il 25,24% in Agency RMBS e il 24,57% in US IG Credit.

“Attraverso un team coeso ed esperto che collabora insieme da quasi 25 anni, il processo di investimento della strategia considera prospettive a lungo termine che hanno costantemente portato alla generazione di alfa su un determinato numero di cicli di investimento. Le importanti risorse in entrambi i prodotti cartolarizzati e di credito hanno portato a delle sovraperformance attraverso driver di rendimento variabili nel tempo. L'utilizzo della selezione dei titoli è incrementata dall'analisi proprietaria che ha generato alfa con basse correlazioni con altri gestori. Inoltre, masse relativamente modeste ci consentono di essere più agili e di sfruttare le opportunità di mercato troppo piccole da essere implementate in maniera efficace da parte di player più grandi”, spiega l’esperto.

Il TCW Funds MetWest Uncostrained Bond

Il secondo portafoglio fixed income messo a disposizione per la clientela italiana prevede invece un tasso di interesse e una latitudine creditizia più ampi rispetto ai prodotti tradizionali. È il TCW Funds Uncostrained Bond. Generalmente, il fondo ha un rischio di credito più alto rispetto alla maggior parte dei prodotti core e core plus, dove, secondo Whalen, la gestione del credito rappresenta uno strumento con impatto più efficace rispetto alla gestione dei tassi di interesse.

-Fonte: TCW.

Al momento, il portafoglio investe in 908 posizioni. La duration media è pari a 1,69 anni, e i maggiori investimenti a livello di qualità creditizia sono concentrati soprattutto in titoli con rating AAA (19,21%), BBB (17,39%) ed A (17,02%). A livello settoriale, il 28,82% del fondo è investito in US IG Credit, seguito dal 23% in Non-Agency RMBS, 20,04% in CMBS e 12,21% in ABS.

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“Nonostante la vasta gamma di stili e approcci nello spazio ‘uncostrained’, riteniamo che il nostro approccio abbia i seguenti punti di differenziazione: meno correlazione con fattori macro come tassi di interesse e valute, non utilizza la leva esplicita (via borrowing), i derivati saranno utilizzati in maniera modesta e generalmente ai fini di copertura, modifichiamo in modo significativo l'esposizione al rischio di credito nel corso del ciclo, e non cerchiamo di raggiungere un obiettivo di volatilità. La volatilità è infatti un residuo del rischio di posizionamento che può variare nel tempo. Infine, i principali driver di performance dell’asset manager sono nei mercati del credito statunitensi: IG credit, HY credit, securitized credit. Anche il debito emergente rappresenta un driver, ma in misura sicuramente inferiore rispetto ai fondi di altri concorrenti”, conclude Whalen.