Per Matteo Diaferia, Fixed Income portfolio manager, BCC R&P, tenuto conto delle due componenti che costituiscono il total return dei bond in valuta locale, la duration e la variazione del tasso di cambio, i bond in valuta locale conseguono una miglior performance in una fase di calo dei rendimenti sul Treasury USA e di indebolimento del dollaro, in particolar modo in fase di rafforzamento dell’euro/dollaro. “Sui bond in valuta forte, il total return è composto da una componente legata al rendimento della curva sottostante, Treasury USA in caso di bond denominato in dollari, e dallo spread return, ovvero dall’extra rendimento rispetto alla curva di pricing sottostante”, spiega l’esperto. Conseguentemente, per Diaferia, i bond in valuta forte possono conseguire una performance positiva anche in una fase di aumento dei rendimenti, soprattutto quando legato alle aspettative di una maggior crescita economica in grado di supportare gli spread di credito. “Nella scelta tra titoli governativi e titoli societari, tenuto conto che quest’ultimi presentano un livello di spread sui minimi dal 2018, pensiamo che i titoli governativi offrano più valore” dichiara. Il manager evidenzia che il contesto attuale è diverso dal passato in cui i rischi geopolitici, come dimostrano i casi dell’Ucraina e del Medio Oriente, non possono più essere sottovalutati. “Pensiamo quindi che un maggior premio al rischio geopolitico sia destinato a perdurare nel tempo”, commenta. Tuttavia, Diaferia aggiunge che l’emergere di tali rischi ha aperto in realtà anche a nuove opportunità, come testimoniato dalle nuove rotte energetiche. “Ad esempio, il Senegal, dove nel breve periodo possono continuare a pesare le tensioni di politica interna, pensiamo che nel tempo possa stabilizzare le proprie finanze pubbliche grazie all’inizio dell’attività di estrazione ed esportazione di petrolio verso l’Europa, diventando nel medio-lungo termine un nuovo player importante nel mercato energetico globale”, spiega.
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