Lo scenario in cui viviamo non è più temporaneo: i trend degli ultimi anni non esistono più. Ecco come comportarsi secondo Giordano Lombardo, ceo di Pioneer.
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Il futuro del risparmio gestito sarà complesso e pieno di sfide. Lo sanno bene gli investitori, che devono districarsi tra tassi bassi e una ricerca di rendimento, senza doversi sbilanciarsi sul rischio. Ma anche per i professionisti del settore i prossimi anni saranno difficili, considerando che, come spiegano da Pioneer Investments, i rendimenti di lungo termine per tutte le asset class continueranno un inesorabile calo di perfomance.
I tempi insomma sono cambiati. Come dice Giordano Lombardo, ceo e cio della società di gestione, “gestire il risparmio, in futuro, vorrà dire fornire soluzioni di investimento misurabili rispetto a un obiettivo economico tangibile per il cliente: penso, ad esempio, ad uno specifico set di rendimenti nominali oppure ad un rendimento superiore dell’inflazione. In questo contesto, la gestione del risparmio sarà valutata sempre meno in funzione delle performance rispetto a un certo indice di mercato ma sulla capacità di fornire soluzioni concrete. Nella nuova era delle soluzioni – in cui stiamo già entrando – tutte le decisioni di investimento saranno scelte attive, anche quella di inserire in un portafoglio prodotti passivi per raggiungere un obiettivo predefinito. Quindi, a nostro avviso, il ruolo del gestore è destinato ad evolversi da mero fornitore di prodotti a quello di fornitore di soluzioni”.
Tra la bassa crescita e la bassa produttività dei Paesi sviluppati, una perdita di fiducia nella politica delle banche centrali e dei mercati emergenti che spesso hanno a che fare con un contesto geopolitico fragile, è necessario, secondo Lombardo “ripensare a come costruire portafogli solidi e adatti ad affrontare questo nuovo paradigma del mercato”.
I quattro fattori di sucesso per il futuro
Per l’esperto ci sono quattro fattori di successo per quegli asset manager che vorranno davvero focalizzarsi sull’obiettivo di fornire soluzioni concrete di investimento. Ecco di cosa si tratta.
#1 Gestione del rischio. “Con il nuovo paradigma – focalizzato sulle soluzioni e non più sul benchmark – pensiamo che la valutazione del rischio dovrebbe evolvere, dalle tradizionali misure di mercato (come la volatilità rispetto a un indice di mercato) verso una gestione del rischio innovativa, disegnata sulla base delle reali esigenze del cliente”, dice Lombardo. Insomma bisogna passare dall’approccio rischio/rendimento, focalizzato sulla volatilità, ad un analisi di diversi scenari per limitare l’impatto di eventi “estremi” sui portafogli.
#2 Vera diversificazione. Secondo il ceo di Pioneer serve prima di tutto cercare fonti di rendimento che non siano correlate con le tradizionali attività finanziarie. “Siamo convinti che le strategie liquid alternative e i prodotti flessibili possano essere considerate la risposta più attuale ed efficace al bisogno di vera diversificazione e di minor correlazione delle fonti di rendimento. Questa tipologia di prodotti può offrire i vantaggi tipici delle asset class alternative, in termini di flessibilità e ritorno assoluto, ma nel contesto di un veicolo caratterizzato da liquidità giornaliera, grazie a un ampia gamma di strategie e di strumenti che possono essere impiegati nell’attività di investimento”.
#3 Distinzione tra alfa e beta. Per costruire un portafoglio è necessario una netta separazione tra alfa e beta nella generazione di vero alfa per riuscire a vincere la sfida del beta di mercato inferiore che ci aspettiamo per il futuro per effetto del calo dei rendimenti. “Il recente – e crescente – appeal per quelli che oggi vengono chiamati smart beta alzerà a nostro avviso il livello della competizione per chi vuole puntare sulla gestione attiva e spingerà per la generazione di vero alfa”, spiega Lombardo. “Per differenziarsi da qualsiasi approccio passivo o semi passivo, sarà necessario essere in grado di generare alfa in modo unico e non replicabile”
#4 Vera gestione attiva. “In un mondo caratterizzato dalla crescente competizione proveniente dalle gestione passiva e dagli smart beta, siamo convinti che l’unica strada per i gestori attivi per continuare a conquistare la fiducia dei clienti sarà essere realmente attivi”, afferma l’esperto. “Pensiamo che un approccio high conviction finalizzato alla generazione di alfa diventerà anche la soluzione per compensare gli investitori dai bassi rendimenti attesi dei mercati. La capacità di generare un extrarendimento potrà, infatti, avere un impatto significativo sui risultati di lungo termine fissati dagli investitori”.