Gli Usa sorprendono con una crescita positiva al contrario della Cina in difficoltà. La disinflazione è continuata mentre i tassi si sono mantenuti elevati. Con un elemento cruciale: la dispersione dei rendimenti sia nelle azioni che nelle obbligazioni.
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Il 2023 è stato un anno di alti e bassi nel sentimento degli investitori globali. La correlazione tra azioni e obbligazioni è passata da una fase piacevolmente negativa, in occasione del crollo di alcune banche regionali statunitensi, a una positiva, nella peggiore delle ipotesi, quando l'anno si è concluso con un rally. Kevin Thozet, membro del comitato d'investimento di Carmignac, riassume il 2023 in nove punti chiave e due grafici.
1. La crescita degli Stati Uniti sorprende in positivo
Si prevedeva che l'economia più grande del mondo avrebbe ristagnato fino al 2023. In realtà, quest'anno tornerà a crescere al di sopra del suo potenziale, vicino al 2,5 per cento.
2. Ma nel caso della Cina è successo il contrario
Le speranze di riapertura sono durate poco e l'economia ha ristagnato.
3. La disinflazione è continuata
L'indice dei prezzi al consumo è sceso da quasi il 10% nell'area dell'euro a meno del 2,5% negli ultimi 12 mesi (e dal 6% al 3% negli Stati Uniti). Tutte le componenti sono diminuite, anche se i servizi di base non hanno subito una decelerazione così rapida come gli altri.
4. I tassi rimangono alti
I tassi di interesse dei mercati sviluppati hanno raggiunto il livello più alto degli ultimi 23 anni e sono rimasti a tale livello.
5. Mercati obbligazionari esitanti
I mercati del reddito fisso hanno lottato tra timori di recessione e speranze di ripresa e disinflazione. Nel caso delle obbligazioni sovrane, si è assistito a movimenti giornalieri (+2% in alcuni giorni) che non si vedevano dai tempi della Grande Crisi Finanziaria.
6. Volatilità azionaria e obbligazionaria divergenti
La volatilità azionaria è tornata ai livelli pre-crisi, mentre quella del reddito fisso è rimasta a livelli record, una deriva comune con l'avanzare del ciclo toro.
7. I mercati azionari raggiungono i massimi storici
I mercati azionari statunitensi sono stati notevolmente sostenuti dai cosiddetti 'Magnifici 7' e dai titoli del trattamento dell'obesità, che hanno registrato un aumento del +100% (solo il Bitcoin ha fatto meglio con un +160 per cento). I settori difensivi come le utility, le materie prime e la sanità (esclusi i produttori di farmaci anti-obesità) hanno registrato rendimenti quasi negativi, così come l'energia.
8. La dispersione è stata il tema chiave dell'anno
Questo vale sia per i mercati azionari che per quelli del credito. L'aumento del costo del capitale e il drammatico cambiamento delle narrative nel corso dell'anno hanno tenuto i mercati in tensione. È stato un ambiente ideale per gli investitori azionari e obbligazionari, a patto che si trovassero sul lato giusto della curva di dispersione.
9. Il carry è stato il driver di performance più favorito quest'anno
I mercati del credito investment grade e dell'euro high yield hanno reso quest'anno rispettivamente il 7,5% e il 12 per cento. Con una volatilità molto limitata, questa classe d'investimento ha conquistato il primo posto in termini di rendimenti corretti per il rischio.