La Federal Reserve ha rialzato i tassi d’interesse a un ritmo veloce e la Banca del Giappone sta resistendo a qualsiasi stretta monetaria. Questo ha delle conseguenze sui tassi d’interesse e sulle principali valute.
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Il mondo si prepara a una recessione. Dopo anni di estrema generosità delle Banche centrali, il mercato internazionale sta affrontando una stretta monetaria con un’intensità del tutto eccezionale. I mercati non sono rimasti a guardare. L’obiettivo delle Banche centrali è combattere l’inflazione che cresce ormai a doppia cifra. Tuttavia, non è così dappertutto, e il Giappone si differenzia dalle altre economie mondiali sotto più punti di vista. “La BoJ ha raddoppiato il mantenimento del controllo della curva dei rendimenti. L’inflazione in Giappone è ora vicina al 3% e in crescita, cosa che uno yen debole potrebbe alimentare. Inoltre, con l’allontanarsi della pandemia, potrebbe esserci spazio per una migliore performance dell’economia, diversamente che altrove”, spiega Mark Dowding, CIO di BlueBay. Lo scorso giovedì 22 settembre, la Bank of Japan, su richiesta del ministero delle Finanze, ha bloccato lo scivolamento dello yen giapponese contro il dollaro USA. L'intervento sul mercato è avvenuto dopo che la banca centrale ha comunicato di non aver modificato la sua politica monetaria estremamente espansiva. L'USDJPY è sceso di circa il 3,7% da 145,85 a un minimo di 140,35. Alla fine della settimana, l'USDJPY ha chiuso a 143,31, confermando la convinzione che gli interventi sul mercato valutario abbiano scarso effetto. “In particolare, l'intervento della singola Banca centrale, che cerca di rallentare o invertire il ritmo del deprezzamento, può diventare efficace solo se seguito a breve da un cambiamento nelle politiche monetarie ufficiali o in altre politiche”, spiega Peter De Coensel, CEO di DPAM. “I mercati prevedono che il tasso ufficiale della Banca del Giappone passerà da -0,10% a +0,10% entro giugno 2023. Rispetto alle altre banche centrali dell'OCSE, sembra che i governatori della BoJ vengano da Marte. La BoJ ha difeso con successo la YCC negli ultimi 6 anni”.
Conseguenze
La desincronizzazione della Banca centrale giapponese ha delle conseguenze sulla valuta nazionale. La Federal Reserve ha rialzato i tassi d’interesse a un ritmo più veloce, rispetto alla Banca centrale europea, mentre la Banca del Giappone sta resistendo a qualsiasi stretta monetaria. “Ciò ha ampliato i differenziali dei tassi d’interesse tra gli Stati Uniti e le sue principali coppie di valute”, spiega Nitesh Shah, head of Commodities & Macroeconomic Research, Europe, WisdomTree.
Alexis Bienvenu, gestore di La Financière de l’Echiquier fa notare che lo Yen sta perdendo quota contro il dollaro a un ritmo vertiginoso. “Si vede di conseguenza costretta a vendere dollari contro lo yen al fine di sostenerlo benché questa manovra non porti a nulla in assenza di una politica monetaria meno accomodante. Nella sua lotta contro il mercato dei cambi sembra disporre, per ora, di un arsenale piuttosto limitato”.
Fondi con rating FundsPeople che investono in Giappone
Tra i 17 fondi con Rating FundsPeople che investono in Giappone, undici hanno performance positive a tre anni. In testa alla classifica troviamo il Janus Henderson Horizon Japanese Smaller Companies Fund con un rendimento del 5,14% e il CT Japan Fund con un 4,16%. Solo sei fondi hanno registrato una performance negativa a tre anni e nessuno di questi in un orizzonte temporale di cinque anni.