Il green bond UE piace agli investitori. Per i gestori "è solo l'inizio"

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Pascal Meier (Unsplash)

La più grande emissione di obbligazioni verdi al mondo (12 miliardi di euro), con ordini che hanno superato 11 volte l’offerta (oltre 135 miliardi). Il 12 ottobre si è qualificato come una giornata storica per l'Eurozona, l’emissione del primo green bond dell’Unione europea si inserisce infatti in un percorso avviato con il lancio del piano europeo NextGenerationEU (NGEU), e affonda le radici nel framework per le obbligazioni verdi adottato dalla Commissione europea ai primi di settembre. Un passo avanti importante verso l’obiettivo di 250 miliardi di emissioni green entro il 2026 a copertura del 30% del totale di NextGenerationEU. Interessante, a questo proposito, anche la ripartizione geografica degli investitori che, in ordine geografico, vedono in testa l’UK (29% di ordini) mentre l’Italia si posiziona dietro ai tedeschi (10%) con un 9% di ordini. In testa alla ripartizione per tipo di investitori i gestori di fondi (39%), e si rileva anche una buona percentuale (16%) di fondi assicurativi e pensionistici.

LA UE? UN BENCHMARK DI RIFERIMENTO

L’obbligazione verde da 12 miliardi ha durata 15 anni e scadenza il 4 febbraio 2037, il rendimento è stato fissato a 8 punti base sotto il tasso di Midswap da una guidance iniziale in area cinque punti e il risultato della collocazione ha suscitato commenti positivi da parte del mercato. "L’emissione contribuirà a rafforzare il ruolo dell’EU nel mercato della finanza e investimenti sostenibili oltre a spingere la crescita di questo mercato migliorandone la liquidità”, ha affermato Luigi De Bellis, co-responsabile ufficio studi Equita interrogato da FundsPeople sul punto. Secondo De Bellis la forte domanda è inoltre prova del “crescente interesse da parte del mercato per i temi legati alla sostenibilità e questa tipologia di strumenti, dove la UE può diventare un benchmark di riferimento, e spingere altri emittenti a effettuare operazioni simili”.

Secondo Caterina Ottavi del team Green and Sustainable Finance di Eurizon, "Il deal è andato molto bene, si tratta di un'emissione record a livello globale per 'size' e ordini il che testimonia il grande interesse per questa carta”. L’esperta ricorda inoltre come la UE sia tenuta a emettere altri titoli green entro la fine dell’anno “e probabilmente sceglierà una parte della curva compresa tra 10 e 30 anni per la prossima emissione".

UNA SPINTA VERSO L’AMPLIAMENTO DEL MERCATO DEI GREEN BOND

Le attese per le prossime emissioni europee sono confermate anche da Peter Goves, Fixed-Income Research Analyst presso MFS Investment Management, secondo cui il successo del collocamento del titolo green comunitario “è solo l'inizio della grande ondata di offerta di obbligazioni verdi UE che arriverà sul mercato nei prossimi anni”.  A garantire una domanda forte è la dimensione del portafoglio ordini. “Molti fattori interconnessi sono al lavoro in questo momento – dice Goves –, non solo l'alta qualità del credito dell'UE, la liquidità del mercato primario e la dimensione del mercato bond oltre alle obbligazioni che rispettano i parametri ESG. La trasparenza dell'UE come emittente va anche a vantaggio del credito, poiché rafforza la sua presenza strategica nel mercato europeo dei titoli a reddito fisso”.

Bram Bos, lead portfolio manager Green Bonds, NN Investment Partners definisce l’emissione UE come una “pietra miliare”. Non soltanto per il ruolo significativo svolto dall’Europa nel perseguimento degli obiettivi della COP21, ma anche per il contributo all’aumento della liquidità del mercato delle obbligazioni verdi e la spinta a future emissioni da parte di un maggior numero di società. “In NN IP ci aspettavamo che il volume degli ordini fosse significativo, e molto in linea con le altre emissioni di obbligazioni verdi – sostiene l’esperto –, indicando come il “premio verde” (il cosiddetto greenium) sia stato, in realtà, “molto ridotto, circa 2-3 punti base”. Sulla base dell’engagement svolto dalla società con l'emittente, emerge che il NGEU (NextGenerationEU) Green Bond sarà finanziato nei prossimi cinque anni e mezzo. “Ciò significa che l'emissione annuale del NGEU Green Bond sarà di circa 50 miliardi di euro. La Commissione UE ha indicato che l'importo effettivo dell'emissione dipenderà anche dall'utilizzo dei proventi per ogni stato membro”.

Il quadro per i titoli sostenibili NGEU è stato elaborato in accordo con i principi delle obbligazioni verdi dell'International Capital Market Association (ICMA), ed è stato sottoposto alla revisione dell'agenzia di rating ESG Vigeo Eiris, società di Moody's ESG Solutions. Occorre ricordare, in questa sede, che il NGEU, tramite uno dei suoi meccanismi – il Dispositivo per la Ripresa e Resilienza (RRF) –, garantisce le risorse al Piano di ripresa e resilienza (PNRR) italiano. “L'emissione – commenta Johannes Hahn, commissario europeo per il Bilancio e l'amministrazione – costituisce un avvio promettente per il programma di obbligazioni verdi NextGenerationEU, che è destinato far diventare l'UE il maggiore emittente mondiale di obbligazioni verdi ed è un segnale forte dell'impegno dell'UE a favore della sostenibilità. Il nostro futuro è verde – afferma il commissario – ed è estremamente importante cogliere l'opportunità di mostrare chiaramente agli investitori che i loro fondi saranno utilizzati per finanziare una ripresa europea sostenibile”.