Negli ultimi anni l'entità ha investito in nuove asset class, passando da una semplice gestione in Titoli di Stato e immobili a un portafoglio con più di 200 prodotti tra liquidi e illiquidi per garantire una elevata diversificazione.
“Ci troviamo in un mondo in cui l’economia e la finanza sono molto diverse rispetto a quella che abbiamo studiato sui libri di testo. L’estrema generosità delle Banche centrali ha favorito lo sviluppo di un environment con scarsa inflazione e rendimenti bassi o negativi. Inoltre, negli ultimi dieci anni il sistema finanziario non è riuscito a trasmettere le risorse all’economia reale. Ci troviamo in una condizione in cui le grandi società tecnologiche continuano a crescere con un impatto non sempre virtuoso sul tasso occupazionale", spiega Enrico Cibati, responsabile investimenti di Cassa Forense.
“Dobbiamo muoverci all’interno di questo quadro per capire in che modo orientare i nostri investimenti”. La parola chiave è sempre la stessa: diversificazione. In questi anni Cassa Forense, attraverso un processo d’investimento strutturato e rigoroso, ha investito più di 200 prodotti diversi.
Il processo d’investimento di Cassa Forense
La Cassa adotta percorsi di valutazione differenti in caso di Titoli e fondi d'investimento, oppure nel caso di selezione nel private equity e settore real estate. Tuttavia la prima fase del processo è comune e consiste nel calcolare la rischiosità dell’investimento, facendo un confronto con tutte le strategie presenti sul mercato. Si divide in due fasi: una valutazione quantitativa e una qualitativa. Ad esempio, nel caso si tratti di selezionare un fondo di investimento UCITS, la prima fase viene fatta con il supporto fornito da data provider. In questa fase, dopo aver definito dei peer group omogenei, si valutano tutti gli indicatori di rischio e di performance, come la volatilità, sharpe ratio, max drawdown etc. Si arriva quindi alla fase di screening qualitativo.
"Le opportunità di investimento monitorate ogni anno dal nostro ufficio sono oltre 700. Dialoghiamo con le società di gestione per capire quali sono le nuove strategie offerte sul mercato. Tra queste, ci concentriamo su un centinaio di proposte e facciamo un’analisi e un’attenta due diligence. Valutiamo quindi, come viene gestito il rischio, la capacità del gestore di replicare le performance passate e la stabilità del team d’investimento. Alla fine del processo prepariamo un investment memorandum da portare in Comitato Investimenti per il parere prima della liberazione del Cda", spiega Cibati.
Quest’anno, tra le varie proposte d'investimento, sono stati presentati al vaglio dell'Organo circa una trentina di fondi UCITS e circa venti fondi di private market. Il Comitato Investimenti è composto dal Presidente della Cassa, da tre membri del Consiglio di Amministrazione e dal Direttore Generale. Sono altresì presenti, senza diritto di voto, il responsabile dell'Ufficio Investimenti e responsabile del Controllo del Rischio che ha l’onere di verificare la scelta proposta”, spiega il manager.
“In Cassa Forense è il modello che detta la regola. Il processo segue dei criteri stabiliti che devono essere soddisfatti per trasformare le proposte in investimenti. Questo è la ragione del successo delle nostre scelte d’investimento negli ultimi anni”, conclude il manager.