Il processo di screening ESG di Banca Generali

Alberto Martinelli news
Alberto Martinelli, foto ceduta (Banca Generali)

La preferenza in generale rimane per il comparto azionario, grazie alla robustezza dei dati macro e micro che stiamo continuando a registrare. “Ciò premesso, siamo consapevoli che i livelli raggiunti dai mercati azionari e le pressioni al rialzo dei tassi dalla componente inflazione, non potranno che provocare ondate di volatilità nel corso dei prossimi mesi. Per tale motivo l’approccio continua ad essere quello della più ampia diversificazione possibile all’interno dei portafogli (in termini di esposizione geografica, settoriale e stilistica), per cercare di non essere monodirezionali nelle fasi di rotazione settoriale che, come abbiamo osservato in questo inizio 2021, sono state molto frequenti e di ampia portata”, spiega Alberto Martinelli, head of Portfolio Advisory di Banca Generali. “Lato obbligazionario crediamo sia prudente mantenere una preferenza per il credito, senza disdegnare il governativo anche a breve termine che, seppur presenti rendimenti negativi, consente di avere nei portafogli degli ancoraggi nelle fasi di volatilità che ci aspettiamo nei prossimi mesi”.

In coerenza con una visione che privilegia l’asset class azionaria, la banca ha un’attenzione particolare alle valutazioni, soprattutto sul mercato italiano e su quei temi green che, dopo le forti performance del 2020, hanno mostrato fasi di elevata volatilità. “Manteniamo una presenza su importanti nicchie di mercato obbligazionario sostenute da favorevoli contesti microeconomici legati a singoli settori, quali emissioni corporate finanziari e ibridi industriali. È stata rafforzata la prudenza sulla duration, gestita principalmente per bilanciare i rischi complessivi dei portafogli multiasset, integrando anche con esposizioni inflation linked”.

Investimenti ESG, i criteri di selezione

La valutazione della sostenibilità di un prodotto vede la sua massima espressione nella fase di analisi qualitativa. “A tal fine, considerando anche la portata di novità dell’argomento, ci avvaliamo del supporto di provider specializzati come MainStreet Partners, oltre che del nostro collaudato team interno. A livello di processo il primo elemento di attenzione è l’obiettivo d’investimento, a seconda che se si tratta di un fondo ad impatto (per esempio green bond), oppure un fondo che integra criteri ESG nella selezione (ad esempio uno dei tanti fondi azionari geografici cui sono stati applicate logiche ESG)”, spiega. “A seguire approfondiamo il processo e su cosa si basa il giudizio di sostenibilità che viene espresso sui singoli emittenti. Poiché i fondi, per quanto sostenibili dal punto di vista E-S-G, devono esserlo anche dal punto di vista finanziario, ritroviamo in ultima istanza le consuete valutazioni di economicità dei singoli asset e la gestione dinamica degli stessi lungo tutto il processo gestionale. Ed è questo a nostro avviso uno snodo cruciale che ci appassiona, ovvero poter comprendere quali gestori riusciranno ad ottimizzare al meglio le dinamiche ESG, rendendole a loro volta elementi di miglioramento della redditività prospettica”.

Nel rispetto dell’asset allocation delineata, che privilegia la componente azionaria e, in ambito bond, la componente creditizia, la ricerca si focalizza sui prodotti con le migliori evidenze sia, in ambito ESG che di efficienza finanziaria. “Restando nell’ambito degli strumenti ESG, risulta più complesso coprire la componente governativa, dove ancora l’offerta ESG risulta piuttosto limitata, sebbene la gamma a nostra disposizione in Banca Generali ci permette comunque alcune valide soluzioni”, ricorda l’esperto. “Il tutto si completa con utilizzo di comparti total return e fondi alternative, con l’obiettivo di creare decorrelazione all’interno dei portafogli, premessa indispensabile per affrontare i prossimi mesi in cui ci attendiamo mercati caratterizzati da fasi decisamente volatili”.

I trend più importanti

Gli investimenti sostenibili sono un tema centrale d’investimento. “Riteniamo che i fondi tematici che investono sulle tendenze strutturali di evoluzione dell’economia continueranno ad offrire valore, a maggior ragione se rispondenti a criteri di sostenibilità ESG. In tale ottica riteniamo interessanti i temi legati a Mobilità Smart, Economia Circolare, Smart Food, Green Energy e Cambiamenti Climatici. La recente fase di violenta rotazione strutturale ci ha comunque dimostrato che non bisogna mai rinunciare ad un approccio diversificato e che tenga conto anche delle valutazioni fondamentali di aziende e settori magari più tradizionali, ma che su determinati livelli di prezzo rappresentano delle interessanti opportunità”, conclude Martinelli.