Il processo di selezione dei titoli di CFO SIM

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Alberto Fogale

Il processo di selezione titoli prevede un primo filtro quantitativo seguito da un’analisi qualitativa che porta alla decisione finale. “Non ci precludiamo comunque la possibilità di valutare, ed eventualmente utilizzare, anche titoli che non passerebbero il primo controllo quantitativo. Si deve trattare però di quelle che internamente chiamiamo special situations, titoli cioè che presentano un profilo di rischio rendimento molto interessante giustificato da valutazioni che non sono, o non possono essere, intercettate da un filtro quantitativo”, spiega Alberto Fogale, gestore patrimoniale di CFO SIM.

Ogni elemento del team contribuisce alla view macro, alla selezione prodotti e a gestire l’operatività delle linee di gestione. Per quanto riguarda l’operatività, CFO SIM fa uso di fondi in classe istituzionale. “Inoltre, mi piace specificare che, nel caso in cui non fosse disponibile la classe istituzionale con le caratteristiche desiderate (ad es. euro hedged), abbiamo sempre riconosciuto al cliente finale le retrocessioni dei fondi retail presenti nelle GPM”.

Come affrontare il 2019

“L’anno scorso, in generale, nessuna asset class ha soddisfatto le nostre aspettative. Inoltre, il venire meno delle classiche correlazioni tra asset class ha reso il 2018 difficile tanto per le gestione tradizionali che per quelle alternative”, spiega Fogale. “Qualche gestore ha saputo distinguersi, ma tolti questi casi isolati (o quasi) il quadro generale è stato negativo”.

Per il 2019 sarà fondamentale tenere sotto controllo il rischio di liquidabilità dei fondi. “È un rischio che desideriamo tenere molto basso. Utilizziamo solo fondi UCITS e tra questi, a parità di altre condizioni, preferiamo quelli con NAV giornaliera, un AuM di almeno 50 milioni e strategie che investono in asset liquidi. Questo non toglie che investiamo anche in fondi con liquidità ridotta, a patto che il rischio/rendimento sia particolarmente interessante e comunque dosandone il peso nei portafogli come si fa con alcune spezie quando si cucina”, spiega l’esperto.

“Rispetto alle principali asset class, siamo passati da negativi a neutrali per l’azionario pur mantenendo una preferenza per l’azionario a stelle e strisce. Nell’obbligazionario siamo sottopesati di titoli governativi, con un crescente interesse per il credito investment grade. Vediamo opportunità interessanti nel debito dei Paesi emergenti, confidando in una ripresa della crescita globale. Infine, siamo neutrali rispetto al segmento high yield, dove abbiamo però un interesse specifico per le emissioni subordinate, in special modo di emittenti italiani”, conclude il gestore.