La risalita dei rendimenti delle obbligazioni governative statunitensi, spinti dalle attese di maggior inflazione, e il conseguente apprezzamento del dollaro, rappresentano i principali rischi per i mercati emergenti. “L’attuale fragilità degli emergenti sembra però limitata e più simile a quella avvenuta a ottobre 2017 e febbraio 2018, quando i flussi finanziari in uscita dai mercati emergenti erano stati pari a circa 10 miliardi di dollari, che alle maggiori fughe di capitali e vendite del 2015 e 2016”, affermano gli esperti di Cordusio SIM. In ogni caso, al momento i flussi finanziari verso gli emergenti indicano una situazione di alleggerimento e non una vera e propria fuga.
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