Il settore delle obbligazioni finanziarie è stato attrattivo nel 2021. Parola di Julien de Saussure

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Julien de Saussure. Foto concessa (Edmond de Rothschild Asset Management).

Una strategia a lungo termine che in questi anni non ha subito cambiamenti sostanziali ed è proprio questa la caratteristica principale del fondo EDR Sicav Financial Bond. A spiegarlo in questa intervista a FundsPeople è Julien de Saussure, fund manager dello strumento che nel 2021 ha ottenuto in Italia il Marchio FundsPeople con rating B (Blockbuster).

"Ovviamente quando abbiamo lanciato il fondo, i CoCo bond non esistevano mentre ad esempio i bond “Grandfathered” ci accompagnano dal momento della sua creazione. E’ cambiata nel tempo la regolamentazione, che è ciclica,  e quindi soggetta a subire delle variazioni. Sottolineerei invece che il cambiamento principale dal nostro punto di vista è quello relativo all’integrazione dei fattori ESG. Il fondo è stato etichettato come articolo 8 SFDR e siamo assolutamente consapevoli che l’interpretazione di questo articolo sia “mobile” ma ci sentiamo in linea con quanto l’articolo richiede e di certo il nostro obiettivo finale è quello di continuare a integrarlo" spiega.  

Le opportunità del settore finanziario

Il fondo investe principalmente nell’universo finanziario attraverso i financial bond relativi alle banche o alle assicurazioni. "Ci focalizziamo su banche e assicurazioni europee, comprese quelle della Svizzera e del Regno Unito, guardando allo stesso tempo anche alle principali valute poiché, lo ricordo, quando parliamo di Cocos, per la maggior parte delle banche europee il debito subordinato junior è in dollari, ed è proprio per questa ragione che comprendiamo altre valute (oltre l’euro)” spiega de Saussure.  Per diversificare gli investimenti inoltre lo specialista ricorda che è possibile guardare al di là del mercato europeo mentre non prevede di uscire al di fuori del perimetro del settore finanziario, dato che è proprio quello il raggio d’azione scelto.

L’opportunità più significativa che l’investitore può cogliere quando ha a che fare con il settore finanziario è quella di mantenere un’ottica di lungo periodo, caratteristica questa insita nel settore stesso, “dalla grande crisi del 2008 è aumentata la regolamentazione per questo riusciamo ad assumere un livello più alto di rischio. C’è anche un altro aspetto che sottolineerei ed è quello relativo alla creazione di nuovi strumenti come per l’appunto i CoCos che ho citato prima. Tali strumenti possono essere "mispricing" e a volte portano con sé una dose maggiore di rischio, ma hanno performato bene in una situazione di estrema volatilità come è stata la pandemia dello scorso anno” commenta.

Se si guarda alla fase di uscita dal COVID-19, i governi e le banche centrali sono stati estremamente reattivi nel gestire l’emergenza e anche il settore finanziario si è mostrato piuttosto strutturato e resiliente, come mai prima d’ora anche in un’ottica di fondamentali.  Non è possibile però tralasciare i rischi di questo settore che sono quelli più noti: “Storicamente uno di questi è quello politico e se pensiamo al prossimo anno ci prepariamo qui in Europa ad un evento come le elezioni francese, ma non c’è tanto altro all’orizzonte su questo fronte. Un elemento da valutare attentamente invece è senza dubbio il livello che raggiungerà l’inflazione, che è sempre una spia importante per la stabilità politica ed economica di un Paese. Ulteriore aspetto da monitorare è un probabile rialzo dei tassi di interesse o ancora la reazione che le Banche centrali potrebbero avere, cambiando il loro atteggiamento e dimostrandosi meno accomodanti di quanto non lo siano state sino a questo momento. Siamo comunque convinti che questa asset class sia meglio posizionata dinanzi a evenienze di questo genere rispetto agli altri ambiti del fixed income” prosegue il fund manager.

Particolare attenzione si rivolge poi ai bond subordinati dei quali l’esperto sottolinea principalmente tre aspetti: l’equity conversion, il coupon suspension e la maturity extension. De Saussure ricorda che: “Il 2022 sarà di certo un anno sfidante, ci saranno delle divergenze nel mercato ma per un po’ continueremo a muoverci in un ambiente dominato da tassi di interesse bassi. Dobbiamo tenere a mente che i livelli di volatilità saranno alti in molti ambiti del fixed income ma siamo fiduciosi che il mercato troverà comunque la giusta direzione ed il giusto equilibrio senza colpi di scena da parte degli Istituti centrali. Inoltre i fondi di investimento continueranno ad attrarre flussi ingenti di capitali in un contesto in cui occorrerà stabilizzare la volatilità, vero segnale importante per il settore finanziario”.

Composizione di portafoglio

"L’idea generale è quella di offrire un buon carry, con gli spread che rimangono compressi. Al momento il nostro portafoglio prevede una quota massimo del 50% al di CoCos, poiché è il segmento, all’interno di questo settore, che riteniamo più attrattivo. Inoltre non abbiamo una propensione spiccata per il credito con una lunga duration sia per i livelli di volatilità sia poiché non vediamo grandi opportunità in questo segmento rispetto agli altri ambiti del credito" ci spiega de Saussure.  

Il fund mananger ricorda poi che il secondo "blocco" è composto da un 20% di esposizione per il Tier2, spread periferici come ad esempio le banche spagnole, portoghesi, italiane e greche (che non hanno una forte dipendenza dall’andamento del  mercato) anche dinanzi ad un’incertezza di fondo che riguarda il rifinanziamento del TLTRO  - tema che garantiva al settore delle buone performance. “L’altro 25% è posizionato su assicurazioni, strumenti con una duration a breve termine, vale a dire una serie di strumenti che già utilizzavamo prima dell’entrata in vigore della Solvency 2 nel 2014-2015. Risultano molto interessanti soprattutto se si tiene conto del rapporto tra Yield e duration ed anche in base al confronto con nuovi titoli che risultato troppo sensibili ad un eventuale rialzo dei tassi di interesse".

"Infine per il 5% consideriamo la componente cash, che è una percentuale alta rispetto al nostro trend solito, poiché abbiamo la necessità di poter adottare anche un approccio opportunistico. Ad esempio, in questa fase, non abbiamo particolari timori riguardo a possibili significativi di outflow" conclude l’esperto di Edmond de Rothschild Asset Management.