Secondo Carlo Messina, CEO di Intesa SanPaolo, per affrontare questa crisi bisogna rispondere con soluzioni tanto di breve quanto di lungo periodo.
La crisi determinata dal coronavirus impatterà soprattutto sull’aspetto sociale. “Nel nostro Paese stanno aumentando sempre di più le disuguaglianze e il ceto medio si sta avvicinando sempre di più alla fascia di povertà”, spiega Carlo Messina, Consigliere delegato e CEO di Intesa SanPaolo. Secondo l’amministratore delegato, la crisi dovrà essere affrontata su due livelli: aziendale e famigliare.
Aziende
L’Italia può ancora vantare di fondamentali molto solidi nel settore delle imprese con la possibilità di competere a livello internazionale. “Le aziende italiane hanno dimostrato il loro potere di recupero e la loro capacità di rimbalzo non appena si sono allentate le restrizioni”, spiega Messina.
Un’evidenza principale di questa crisi è l’aumento dei depositi bancari delle imprese: “le aziende italiane rimangono forti in termini di fondamentali ma a causa delle incertezze future non sono ancora in grado di impegnarsi in investimenti di lungo periodo. Tutto ciò dimostra una forza strutturale frenata dalle incertezze di prospettive”.
Famiglia
Il secondo tema riguarda la famiglia. Negli ultimi mesi abbiamo visto un aumento del risparmio privato. “L’incertezza sul futuro ha costretto le famiglie ad aumentare gli accantonamenti. Per affrontare questa crisi è necessario rispondere con certezze e attraverso delle architetture positive”, aggiunge l’amministratore delegato.
Secondo Messina le risposte a queste incertezze vengono dal settore bancario. “Gli istituti bancari italiani devono accompagnare la ripresa struttura del Paese. È importante che nel 2021 si crei un volano per una crescita positiva che faccia tornare l’occupazione. Per fare questo l’Italia deve ridurre il debito pubblico e far ripartire il PIL”.
Il rilancio del Paese
Secondo Messina per affrontare questa crisi bisogna rispondere con soluzioni di breve e di lungo periodo. Per quanto riguarda le prime, bisogna investire in infrastrutture secondo le teoria keynesiana per creare effetti spill over in tutti i settori. Per le seconde invece, è necessario seguire i trend strutturali come la Green economy e il digitale.
“È molto importante concentrarci sui giovani che rappresentano il capitale umano del nostro Paese. In Italia ci sono ancora alti livelli di disoccupazione giovanile e una bassa specializzazione del lavoro. I nostri giovani hanno un basso livello di formazione rispetto a tutta l’Europa”, spiega. “L’Italia è chiamata ad affrontare la pandemia assieme a tutto il sistema Europa. Solo in questo modo potremo competere in un panorama internazionale”, conclude l’amministratore delegato.