Sarà determinante la politica delle due banche centrali, le conseguenze ormai sono globali
I mercati obbligazionari dell’area euro nel 2014 risentiranno di due fattori in particolare: mentre la FED ha iniziato a cambiare orientamento (laddove il tapering rappresenta il primo passo verso la normalizzazione), la BCE invece intende intensificare la politica monetaria accomodante attraverso una linea più risoluta e (forse) attraverso nuove immissioni di liquidità.
Questa divergenza politica determinerà scenari contrapposti per i tassi di interesse negli Stati Uniti e nell’Eurozona? "Probabilmente no. La crescita lenta nei paesi core in Europa, abbinata alla bassa inflazione, lascia presagire che i tassi di interesse restaranno entro la banda di oscillazione del 2% circa per i Bund tedeschi a 10 anni. Negli Stati Uniti il rialzo dei tassi a lungo termine (raddoppiati tra maggio e settembre 2013) e il conseguente irripidimento della curva dei rendimenti offrono una certa protezione", commenta Franck Dixmier di Allianz Global Investors. E aggiunge: "La ricerca di rendimento resta una priorità nel mercato obbligazionario europeo attualmente favorevole, caratterizzato da un contesto di financial repression. Consigliamo di investire nei titoli obbligazionari governativi dei paesi periferici e selettivamente nei tioli corporate investment grade. Il carry è fondamentale".
Secondo Massimiliano Maxia, Fixed Income Product Specialist di Allianz Global Investors, "rimangono interessanti gli investimenti nel settore corporate sia investment grade che high yield, in maniera molto selettiva negli emerging markets, e anche nei titoli governativi dei paesi periferici, dove c'è spazio per un ulteriore restringimento degli spreads. Siamo positivi sui titoli governativi italiani dato l'interessante rendimento offerto ancora su buona parte della curva dei rendimenti. Nel medio termine, il miglioramento della situazione economica globale sarà positivo anche per la ripresa economica italiana, e si incominciano ad intravedere alcuni segnali in questa direzione, soprattutto se si continuerà sulla strada delle riforme che ormai da tanto tempo i mercati chiedono", spiega Maxia.
E conclude: "Il comparto delle obbligazioni corporate la selezione dell'emittente è assolutamente fondamentale, e non soltanto per quelle italiane, perché è ciò che determina il buon risultato dell'investimento in questo comparto. I titoli di società che hanno una maggiore solidità finanziaria, bilanci sani e maggiori prospettive di crescita nel proprio settore di appartenenza sono quindi da preferire. Anche nell'ambito delle obbligazioni corporate italiane devono quindi prevalere questi criteri di selezione".