Infrastrutture e debito emergente, la ricetta di Aberdeen Standard Investments contro la recessione

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Craig MacKenzie, head of strategic asset allocation, Aberdeen Standard Investments

Quello che stiamo vivendo è il più lungo ciclo economico degli Stati Uniti. Ma quanto tempo durerà ancora? Lo scenario base della maggior parte degli economisti non prevede una recessione statunitense, tuttavia, le cose potrebbero presto cambiare. Occorre quindi preparare le asset allocation strategiche a questa eventualità. Ne abbiamo parlato con Craig MacKenzie, head of Strategic Asset Allocation di Aberdeen Standard Investments, che ci ha consigliato gli ingredienti giusti per combattere la possibile recessione statunitense. 

“Il tasso di disoccupazione statunitense continua a scendere, qualora la domanda di lavoro supererà l’offerta, la conseguenza sarà sicuramente un aumento dei salari e un incremento del livello di inflazione. Il modello di previsione dei cicli economici, basandosi su diversi fattori, quali la curva dei rendimenti e il livello di disoccupazione, rileva un rischio di recessione sempre più alto negli USA, con una probabilità del 30-40% per il 2020”, spiega MacKenzie.

Alla luce di queste considerazioni macroeconomiche, gli investitori devono tener conto del proprio orizzonte temporale. “Nel lungo periodo (almeno 10 anni) conviene sovrappesare equity in portafoglio. Il vero driver dei rendimenti infatti saranno le valutazioni che, al momento, sono molto attraenti in alcuni mercati. I prezzi delle azioni per esempio sono convenienti in Regno Unito, data l’incertezza sulle sorti della Brexit. Se si guarda al mercato azionario inglese, circa il 70% degli utili proviene da business internazionali, pertanto molte di queste società potranno beneficiare di una ‘hard Brexit’. Un investitore in euro, che copre il rischio di cambio con la sterlina, potrà ottenere a lungo termine rendimenti soddisfacenti. Valutazioni interessanti anche in Asia e in particolar modo in Cina”, commenta l’esperto.

D’altro canto, se si investe nel breve periodo, si deve tenere in considerazione del rischio di recessione. Come allocare il portafoglio in questo caso? “La diversificazione deve avvenire in maniera differente. La due asset class su cui puntiamo sono infrastrutture e debito emergente. Le prime generalmente garantiscono cash flow a prescindere dal ciclo economico, permettono quindi di ottenere rendimenti stabili e solidi nel tempo. Per quanto riguarda il debito emergente, i rendimenti attesi sono simili a quelli azionari, le valute sono al limite del fair value e non c’è rischio di deprezzamento in caso di recessione. Il mix ottimale è quello di inserire sia debito in local currency che in hard currency (euro), il cui premio addizionale oggi rimane ancora molto basso rispetto al passato”, conclude MacKenzie.